Intimidazioni ai giornalisti: dopo il caso Mastrogiovanni, la categoria si costituirà parte civile nei processi contro le querele “facili”

CASARANO (Lecce) – Minacce, intimidazioni, querele “facili” (spesso) con una duplice finalità: svilire la categoria giornalistica e arginare la diffusione di eventuali scandali. E’ dura la vita del cronista. Specie quando si sceglie una missione: informare senza filtri. Proprio come nel caso della giornalista Marilù Mastrogiovanni finita al centro di una serie di intimidazioni sfociate in una querela contro l’amministrazione di Casarano. Subito dopo la pubblicazione di un articolo inchiesta sul quotidiano on line “Il Tacco d’Italia” di cui Marilù Mastrogiovanni è direttrice) su presunti rapporti tra l’ex consigliere comunale Loris Luigi Stefàno, il politico di Casarano ha querelato la giornalista. Clima incandescente nella cittadina sud salentina tra apparati istituzionali e il mondo dell’informazione.

Una situazione che si respira anche in altre città in particolare del sud Italia dove la presenza della criminalità è ancora più pervasiva. Sono oltre duemilatrecento i giornalisti minacciati in Italia fra il gennaio 2006 e il maggio 2015. I loro nomi e le loro storie sono pubblicati sul sito web di Ossigeno. Nei giorni scorsi, sull’onda d’urto dell’emotività per il caso Mastrogiovanni, si è tenuto un incontro presso la sede di Assostampa di Bari.  Il Presidente della FNSI Beppe Giulietti e il segretario Raffaele Lorusso hanno annunciato che la Federazione Nazionale Stampa Italiana ha annunciato di volersi costituire parte civile nei processi che si apriranno verso chi minaccia, offende, aggredisce, querela temerariamente i giornalisti.

Come nel caso di Marilù Mastrogiovanni, minacciata in passato come di recente per le sue inchieste e bersaglio di offese sessiste e di intimidazione. Da tempo i movimenti della giornalista sono spesso monitorati dalle forze dell’ordine. E’ scattata così una mobilitazione popolare e tra gli stessi colleghi giornalisti. A Casarano, le scuole superiori hanno fatto capire a chiare lettere con chi hanno deciso schierarsi. Gli studenti del Liceo “Vanini” hanno avviato un’iniziativa realizzando i cartelli con la scritta “Io sto con Marilù”. I giornalisti, invece, hanno rilanciato l’inchiesta della direttrice del “Tacco d’Italia” e chiesto a gran voce il commissariamento del Comune di Casarano per infiltrazione mafiosa.

F.Oli.