LECCE – Negli anni di gestione Renzi l’emorragia che sta attanagliando il Pd non si arresta. In Regione è nato il gruppo che fa capo al partito di Bersani, a livello locale va via anche Mauro Maggio, dirigente provinciale. Il suo addio è un affondo totale al renzismo. “Negli ultimi tre anni il Partito Democratico ha subito una profonda mutazione genetica.
Eravamo un Partito che discuteva, analizzava, elaborava idee. I nostri Congressi erano delle liturgie dalle quali emergevano orizzonti politici e programmatici.
In nome di una modernizzazione, proclamata ma mai realizzata, abbiamo buttato via il bambino con l’acqua sporca.
Chi parlava di rottamazione ha poi, di fatto, governato con Alfano, Verdini e Cosentino, dimostrando come la vera intenzione fosse quella di rottamare la Sinistra.
Hanno annullato il dibattito interno, promuovendo sul campo non i capaci, ma i fedeli: malleabili e succubi, alla corte del principe (con la P minuscola, sia ben inteso)”.
Civati ha detto di recente che “più che una spaccatura quella del Pd assomiglia a una diaspora”. Il partito si sta sbriciolando sull’onda del leaderismo renziano. “Le Primarie, da atto conclusivo di un percorso democratico, sono via via diventate una guerriglia, una disputa muscolare, una conta. L’elaborazione del pensiero è diventato un karaoke, la scelta della leadership consegnata all’applausometro.
E tre anni di Governo, la cui azione, dal Job act, alla buona scuola, ai voucher, all’abolizione dell’articolo 18, ha spostato inesorabilmente a destra il nostro asse, annullando l’orizzonte della Sinistra.
Disagio e amarezza: molti militanti restano turandosi il naso, altri vanno via sbattendo la porta. “Una mutazione genetica in cui non mi riconosco. E quindi lascio. Lascio il PD. Lo faccio dopo una lunga e difficile riflessione, un vero travaglio interno, ma in coerenza con le mie scelte di sempre. Lo faccio oggi, dopo aver partecipato per l’ultima volta ad una riunione nel mio circolo, quelle riunioni che un tempo si chiamavano congressi ed oggi chiamano convenzioni. Un circolo, una sezione in cui sono cresciuto, in cui ho conosciuto persone straordinarie e vissuto esperienze che mi hanno formato e mi hanno aiutato ad essere l’uomo che sono. Lascio, ovviamente, il ruolo di responsabile enti locali della Segreteria provinciale del PD. Ringrazio Salvatore Piconese, persona seria e uomo politico di spessore, per i tre anni di lavoro fantastici trascorsi al suo fianco.
Da domani farò altro, con la voglia e l’entusiasmo di costruire qualcosa di nuovo, che mi rappresenti, qualcosa in cui riconoscermi antropologicamente. Qualcosa… di Sinistra”.
L.B.