LECCE – Ieri sera Mauro Giliberti ha inaugurato «Porto Mauro», un comitato a fianco al President, a due passi da piazza Mazzini, con tanto di diario di bordo su cui ogni cittadino può scrivere arricchendo il programma con nuove idee. L’apertura è stata un successo: tutta affollata via Salandra. Qualche giorno prima il Corrieresalentino lo ha ospitato nella redazione (nei prossimi giorni avremo anche gli altri candidati) per delle domande da parte dei nostri collaboratori: vi proponiamo un riassunto dell’incontro. Giliberti prende sempre di più le distanze da chi, come Delli Noci, ha scelto la strada delle ostilità.
A spasso con una trendy Smart dalla carrozzeria ricca di slogan programmatici, il candidato sindaco per il centro destra Mauro Giliberti ha già da tempo iniziato la sua campagna elettorale. Si presenta affabile, energico e pieno di idee: conosce i meccanismi della comunicazione, è il suo mestiere. Si sente «il volto nuovo che è insieme figura che unisce («il candidato di tutti e di nessuno», come afferma Adriana Poli Bortone), ma che crea qualche invidia da parte degli storici aspiranti, ormai insediati nella politica leccese da diversi anni. Ciononostante e anzi, proprio per questo motivo, Giliberti si sente fiducioso: la sua coalizione è per lui una risorsa, composta com’è da personaggi ambiziosi e già formati dal punto di vista della gestione amministrativa della città, ognuno dei quali ha delle mire ben precise, per cui il candidato si aspetta, sulla base della sua esperienza giornalistica, un risultato vincente.
Insomma, è sicuro di poter tenere a bada le forti personalità che popolano la sua coalizione e, soprattutto, le ambizioni. Dunque una coalizione formata non da antagonisti ma da «partners» privilegiati. Nella rosa dei cinque nomi proposti dal sindaco uscente Paolo Perrone (Attilio Monosi, Alessandro Delli Noci, Gaetano Messuti, Erio Congedo e Roberto Marti) è uscito sbattendo la porta solo Delli Noci. «O fa il sindaco o tenta di farli perdere tutti»- ironizza qualcuno. A tal proposito, Giliberti è pronto ad affermare con fierezza che, in presenza di «un remotissimo ballottaggio» non farà alcun accordo con nessuno. «Sarò coerente: nessuna alleanza». Perrone ha spiegato che Delli Noci si è accorto dopo quattro anni e mezzo di governo che le cose non andavano bene.
Cavallo di battaglia del candidato è il tema della povertà: avendo viaggiato molto durante la sua carriera di inviato di ‘Porta a Porta’, si è reso conto di quanto il governo nazionale e ancor prima l’Europa glissino sull’argomento. «La Regione utilizza la questione del reddito della cittadinanza solo nel periodo elettorale, mentre guardare al popolo significa cominciare dagli ultimi». Per far questo Giliberti intende anzitutto aiutare «chi non ha il piatto a tavola» tramite l’idea della «carta famiglia», in grado di creare uno scambio virtuoso tra i commercianti in difficoltà economiche (non a caso molte attività commerciali stanno chiudendo il loro esercizio) e le famiglie più bisognose, che, a spese del Comune, potranno recarsi in questi specifici supermercati per procurarsi da mangiare.
Il giornalista affronta poi il tema delle cinque marine di Lecce e spiega che intende collegarle tutte alla città barocca, unendo il paesaggio all’arte, attraverso una pista ciclabile che parta da Nord, quindi dalla Torre di Belloluogo, percorrendo poi il centro storico, sino a ricongiungersi alle cinque marine. Fra i progetti, anche la costruzione della darsena, con centottanta posti barca, che potrà rendere l’area più vivace. Giliberti vorrebbe, inoltre, realizzare Lecce e il suo Barocco in 3D, alla stregua degli Uffizi di Firenze e dei Musei Vaticani ed avvalendosi della musica di Tito Schipa, che potrebbe fare da sfondo sonoro. Molti progetti e determinazione: al suo fianco, come si è visto ieri, sono scese le truppe corazzate. Il centrodestra sfida tutti. Secondo il sindaco uscente, Delli Noci è organico alla sinistra: «C’è gente del Pd con lui: sta facendo il gioco del centrosinistra per far perdere i suoi ex compagni».
Julia Pastore