LECCE – Il gioco si fa sempre più duro nel centrodestra: c’è una sfida nella sfida tra gli assessori più suffragati delle scorse elezioni e il sindaco uscente, che vuole mantenere la sua influenza politica sulla città. Paolo Perrone non ha guardato in faccia nessuno: con un certo cinismo politico ha lasciato andare via Alessandro Delli Noci (sembra senza neanche tentare di trattenerlo nell’ultimo incontro tra i due), poi ha fatto saltare il placet di Forza Italia a Messuti per la candidatura a sindaco, usando Mazzotta come cavallo di Troia, quindi, si candida per una prova muscolare con i suoi. Da politico navigato, il sindaco uscente sa che mantenere l’influenza sulla città significa essere più indipendente rispetto a Raffaele Fitto. Paolo Perrone si prepara per il passaggio a Roma: è determinato a sbarcare in Parlamento utilizzando il trampolino di lancio leccese e la vicepresidenza dell’Anci.
La battaglia sarà molto dura tra i fittiani, perché a Roma ci vogliono andare in tanti: tutti quelli che già ci sono, più quelli che ambiscono da tanto tempo a quella poltrona. I posti, però, sono pochi. Sicuramente bisognerà fare i conti con Roberto Marti: il deputato di Direzione Italia ha una sua lista a supporto di Mauro Giliberti e anche lui è uno di quelli che nelle comunali mostrerà i muscoli per poi battere cassa alle politiche. Ecco perché Paolo Perrone, che mette in campo comunque una sua lista, mira a totalizzare il numero di consensi più alto di tutti. La sfida principale è con Gaetano Messuti, il più suffragato delle scorse elezioni comunali, ma anche Attilio Monosi, Andrea Guido e Pasqualini devono stare in guardia: sembra che non siano esclusi i colpi sotto la cintura, visto che il sindaco uscente pare che abbia espresso l’intenzione di prendersi qualche assessorato. Un’indiscrezione messa in giro volutamente che, però, può essere solo un modo per assicurarsi qualche voto in più. Paolo Perrone, infatti, ha già detto che scende in campo solo per sostenere la sua squadra e Mauro Giliberti.
Se decidesse di fare l’assessore, il sindaco uscente dovrebbe dimettersi da consigliere comunale, come di prassi, e rinunciare all’incarico di vicepresidente vicario Anci. Quindi, la sua vera intenzione non è quella di fare l’assessore: non ha cambiato improvvisamente idea. Il piano è solo quello di fare il pieno di voti, superando tutti i suoi assessori nella lista Direzione Italia per poi volare a Roma cercando una posizione di rilievo, facendo leva sulla sua esperienza nell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Paolo Perrone, bomba o non bomba, arriverà a Roma (giusto per citare Venditti), anche a costo di cambiare partito: Fitto è avvisato.
Garcin