LECCE – «Negli scorsi giorni ho rivolto una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca perché indaghino sulle incongruenze dei bilanci in merito a voci di finanziamento non più ottenibili» – così il deputato Toni Matarrelli (ex Pd, ora confluito nel nuovo gruppo Articolo 1, Movimento democratici e progressisti) torna sulla vicenda dei 49 milioni perduti dall’Università del Salento. «In qualsiasi posto un dirigente che perde tutti quei soldi si dimette. Il rettore Vincenzo Zara dovrebbe dimettersi – rincara la dose il parlamentare – Tutti quei soldi persi sono un’enormità: non è perdonabile una sconfitta del genere. È una classe dirigente che dovrebbe prendere atto dell’errore e andare via. Non ho nulla di personale contro il rettore Zara, ma dovrebbe prendere atto di quello che è successo».
Gli interventi relativi all’Università del Salento, da realizzare con i soldi del Piano per il Sud, comprendevano la realizzazione di una biblioteca e il potenziamento sia del campus scientifico e tecnologico extraurbano che del campus scientifico urbano diffuso mediante opere straordinarie di ammodernamento e adeguamento delle strutture esistenti dal punto di vista energetico e impiantistico e attraverso la realizzazione di nuovi edifici. Il deputato punta l’indice sulla gestione di Zara: «Da quanto si evince dalle delibere degli organi collegiali, non ha mai affrontato la questione edilizia in termini di programmazione e pianificazione degli adempimenti amministrativi necessari a porre in essere le progettazioni approvate con il Piano per il Sud». La proposta di emendamento del deputato Rocco Palese, volta ad ottenere una proroga, è stata respinta dalla Camera e, dunque, i fondi del Piano per il SUD non potranno essere erogati in quanto non sono stati rispettati gli adempimenti e le scadenze normativamente previste.
Eppure, il deputato fa notare che «il Bilancio Unico di Ateneo 2017 e il Bilancio di previsione triennale 2017-2019 approvati nel dicembre 2016, hanno recepito solo in parte i rilievi formulati dal Collegio dei Revisori dei Conti nella Relazione sul Conto Consuntivo dell’Università del Salento – Esercizio Finanziario 2015 e continuano a contemplare, tra le voci in entrata, le somme relative ai finanziamenti del Piano per il Sud, pur essendo noto da tempo che detti finanziamenti non sarebbero mai arrivati, non essendo stati attivati gli adempimenti necessari al loro ottenimento». Il parlamentare chiede che il ministro competente faccia chiarezza su procedure adottate e «sul mantenimento, negli ultimi bilanci redatti dall’Amministrazione e portati all’approvazione dagli organi di Ateneo, delle poste relative ai trasferimenti regionali relativi al cosiddetto Piano per il SUD, quando erano già spirati i termini normativamente previsti per ottenere i fondi stanziati ma non ancora ottenuti».
Intanto, in queste ore circola un documento relativo a una «proposta di variazione di bilancio unico di previsione autorizzatorio 2017- Adeguamento budget degli investimenti»: «si propone al Consiglio di Amministrazione, in seguito alla bocciatura dell’emendamento Palese, un’apposita variazione di bilancio con cui si procede alla cancellazione delle somme su cui non si è pervenuti all’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti nei termini previsti». Il totale è un meno davanti alla cifra milionaria: euro 48.958.350,56. Si tratta di una bozza di delibera su cui si stanno raccogliendo i pareri. «Le cifre iscritte nel bilancio erano figurative: il bilancio di previsione è figurativo. Faremo una semplice variazione in diminuzione e non comporterà alcun problema dal punto di vista dell’equilibrio finanziario» – spiega il direttore responsabile Emanuele Fidora.
Il rettore Vincenzo Zara, comunque, rifiuta qualsiasi responsabilità sulla perdita di quelle risorse ed è altrettanto duro nella replica, addebitando le colpe a chi ha chiesto adempimenti in tempi strettissimi: «L’on. Matarrelli, che non ho mai avuto il piacere di incontrare in alcuna occasione istituzionale e accademica, prima di lanciarsi in inappropriati appelli dovrebbe informarsi in modo più approfondito, a meno che non gli piacciano le pratiche di post-verità, nelle quali contano più le costruzioni fantasiose (e le omissioni) dei dati di fatto oggettivi e verificabili. Le responsabilità per la perdita (speriamo momentanea) dei fondi del Piano per il Sud sono molto più esterne che interne all’Università, e sono conseguenza principalmente di ritardi e di illogicità palesi nelle tempistiche e negli adempimenti richiesti. L’on.le Matarrelli sbaglia obiettivo perché dovrebbe sapere che il rettore non è il dirigente dell’università. Il rettore ha la responsabilità politica ma non quella dirigenziale per la quale vi sono una o più figure che svolgono questa funzione. Mi dispiace. Si deve informare prima di parlare o chi lo informa deve dirgli cose corrette. Niente di personale nei suoi confronti. ..ovviamente, ma ritengo che debba dire cose corrette rivestendo un ruolo istituzionale».
Il Magnifico, però, prende in considerazione anche la possibilità che insieme alle responsabilità esterne, ci siano quelle interne: «Per quanto riguarda i ritardi interni, verificheremo le eventuali responsabilità di chi ha dichiarato delle cose in documenti ufficiali e non ha poi portato a compimento quanto dichiarato nei tempi stabiliti.Venga da noi e parli con i dirigenti che gli spiegheranno perché (i dirigenti) non hanno rispettato ciò che avevano assicurato a tutta la comunità accademica, rettore compreso. Io ho mantenuto e manterro’ sempre atteggiamento rispettoso dell’istituzione che rappresento ma che non svolgerò funzione di parafulmine per responsabilità di altri. Posso altresì confermare, e quindi in questo senso rassicurare l’on.le Matarrelli, che le decisioni istituzionali sono state sempre assunte nei tempi e nei modi corretti e nel pieno rispetto della normativa vigente. Saremo ben lieti di illustrare all’on.le Matarrelli, dopo averlo fatto pubblicamente alla recente Conferenza di Ateneo, il quadro oggettivo della situazione in modo che egli possa, se lo riterrà opportuno, contribuire alla riassegnazione dei fondi, al pari di quanto stanno egregiamente facendo altri politici del territorio, in piena collaborazione con il sottoscritto». Vincenzo Zara non ha alcuna intenzione di dimettersi, ma darà battaglia a chiunque col coltello tra i denti: chi lo critica se ne faccia una ragione.
Gaetano Gorgoni
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