PORTO CESAREO (Lecce) – La Procura ha aperto un fascicolo d’indagine sulle microspie e le microtelecamere trovate nel Comune di Porto Cesareo nella giornata di ieri. Le cimici erano state piazzate negli uffici dell’ingegnere Paolo Stefanelli, responsabile del Settore Urbanistica Edilizia e Demanio e in quello dell’architetto Tarcisio Basile, titolare del settore Assetto del territorio, ambiente e paesaggio. Il sostituto procuratore Stefania Mininni ipotizza le accuse di interferenza illecita nella vita privata e spionaggio di notizie di cui è stata vietata la divulgazione.
Il magistrato inquirente potrebbe disporre una consulenza affidata ad un ingegnere informatico per accertare il contenuto delle conversazioni, il timbro delle voci e chi, per i motivi più disparati aveva l’interesse a catturare i colloqui. Bisognerà anche accertare da quanto tempo le microspie erano state installate. Di certo nei due uffici, di recente, sono stati discussi bandi molto delicati relativi all’approvazione del piano comunale delle coste che rappresentano la programmazione di uno dei settori più redditizi dell’economia del Comune di Porto Cesareo.
Si tratta di una fetta di interessi su cui la criminalità organizzata avrebbe allungato i propri interessi negli ultimi anni come documentano recenti indagini condotte negli anni scorsi dalla Procura. I carabinieri della locale stazione hanno sequestrato tutte le apparecchiature e nei prossimi giorni dovrebbero avviare una serie di ascolti di persone informate dei fatti per comprendere chi ha avuto l’interesse a piazzare cimici nei due uffici comunali.
F.Oli.