LECCE – La Procura chiede il giudizio immediato per il poliziotto di origini napoletane Domenico Cennamo arrestato per il furto di una mitraglietta dagli uffici della Questura. Il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, titolare del fascicolo, ha formalizzato la richiesta anche per Pietro Paolo De Dominicis, 52 anni di Merine (frazione di Lizzanello). Gli arresti risalgono al 17 gennaio scorso. Sono stati gli stessi colleghi di Cennamo a condurre l’indagine. Gli agenti hanno effettuato i consueti controlli presso l’armeria della Questura. Un’arma di reparto era stata portata via. Gli accertamenti hanno consentito di appurare chea sottrarre l’arma poteva essere solo chi aveva la possibilità di accedere nell’area riservata.
Le indagini interne, avviate con tempestività, hanno rapidamente ristretto il campo di azione facendo convergere tutte le ipotesi indiziarie su un poliziotto in servizio. Cennamo, appunto. Il poliziotto è stato sottoposto ad un serrato interrogatorio. E’ stato messo sotto torchio. E, sulla scorta degli indizi acquisiti, l’agente ha confessato davanti al sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Si sarebbe prestato per motivi economici così come dichiarato nel corso di un interrogatorio-fiume davanti al gip Stefano Sernia.
Riferì di aver compiuto il furto della mitraglietta in cambio di 2mila euro per consegnarla al pregiudicato De Dominicis. Raccolta la confessione, gli uomini della Squadra Mobile eseguirono una perquisizione del 52enne dove venne ritrovata la mitraglietta. De Dominicis, assistito dall’avvocato Elvia Belmonte, si trova tuttora agli arresti domiciliari per motivi di salute. Ora un gip dovrà fissare una data per l’inizio del processo saltando direttamente l’udienza preliminare.
F.Oli.