LECCE – Il piano di sostituzione dei contatori, presentato da Enel Energia come assolutamente necessario e vantaggioso (in ragione di ipotetici cambi di fornitura più veloci, superamento delle fasce orarie predefinite, maggiore trasparenza nella gestione dell’energia…) dovrebbe coinvolgere circa 32 milioni di utenze in Italia, per un costo medio di 100/120 euro a famiglia. In realtà, non essendo tutto positivo come vorrebbe lasciarsi intendere, Codici Lecce ha avviato una campagna informativa per chiarire alcuni aspetti sottaciuti dell’operazione.
In primo luogo, gli utenti non sono obbligati ad accettare la sostituzione dei contatori e ad affrontare un’operazione costosa e rischiosa per la salute, salvo quando il vecchio contatore non funzioni più o abbia superato i 15 anni di vita “utile”, come rilevabile dalla data di produzione riportata sull’apparecchio.
Nel caso di sostituzione, è importante essere presenti e farsi rilasciare il certificato di conformità e di sostituzione, con tutti i dati dell’operatore che lo ha sostituito, le caratteristiche del nuovo prodotto e i dati di consumo del precedente, incluso il numero di matricola; nonché, fotografare il vecchio contatore per accertare il consumo registrato, onde evitare di ritrovarsi con spiacevoli sorprese nelle bollette successive, come nel caso dei troppo frequenti maxi conguagli.
E’ poi opportuno evidenziare che le sostituzioni trovano legittimazione in mere delibere dell’autorità di regolazione (AEEGSI) che, come tali, non hanno alcun potere impositivo o coattivo nei confronti dei consumatori né rilievo normativo e non escludono il diritto dell’utente al risarcimento in caso di violazioni del diritto vigente. In buona sostanza, ribadiamo che i consumatori non possono essere obbligati a subire la sostituzione del contatore.
Rileva l’avvocato Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce, che già nel maggio 2011, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa aveva sollecitato gli Stati membri a intervenire con urgenza per diminuire l’esposizione umana all’inquinamento elettromagnetico, particolarmente nocivo su bambini e adolescenti, raccomandando l’applicazione del principio di precauzione c.d. “ALARA”, che interviene quando la scienza non permette di valutare con sufficiente certezza il rischio per la salute pubblica. Sicché, in ossequio a tale principio, occorre mantenere l’esposizione alle onde elettromagnetiche non ionizzanti (quali sono quelle prodotte dagli smart meter) al più basso livello di rischio ragionevolmente raggiungibile.
E alle medesime conclusioni è giunta l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), stabilendo che, in presenza di studi discordanti sulla pericolosità (sempre più numerosi e di valore scientifico comprovato) e l’innocuità dei campi elettromagnetici, è doveroso applicare il principio “ALARA”, onde prevenire i potenziali enormi rischi per la salute derivanti da tali emissioni, ritenute potenzialmente cancerogene.
Nonostante i numerosi appelli del mondo scientifico internazionale, sempre nuovi dispositivi a tecnologia wireless vengono introdotti nella nostra vita quotidiana, esponendo le nostre famiglie a ingravescenti rischi per la salute e a sempre maggiori spese.
Per queste ragioni, nell’ambito della campagna “not in my home”, invitiamo gli consumatori a rivolgersi al nostro sistema on line di gestione reclami per segnalare ogni anomalia e/o irregolarità (www.codici.org e www.codici.org/energia.html).