MELENDUGNO (Lecce) – Sono iniziate questa mattina le operazioni di eradicazione degli oltre 200 ulivi che si trovano in località San Basilio, a San Foca, marina di Melendugno, lungo il tracciato dove dovrebbe sorgere il microtunnel del gasdotto Tap.
Questa mattina i vigili urbani di Melendugno hanno notificato ai responsabili del cantiere una seconda diffida dal proseguire i lavori motivata dall’assenza delle previste autorizzazioni.
Una trentina finora gli arbusti spiantanti e già reimpiantati in località “Masseria del capitano”. Sul posto si stanno registrando dei disordini, da parte di numerosi componenti del comitato no Tap. La zona è presidiata da agenti della Digos ed è presente anche il parlamentare dei 5 stelle Diego De Lorenzis.
I Sindaci Salentini per evitare l’ inutile sacrificio agli ulivi di San Foca avevano nelle scorse ore già diramato un appello: “I sottoscritti sindaci, che già in passato varie volte, anche attraverso delibere dei propri consigli comunali, hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione del gasdotto tap con approdo nel Salento, a San Foca di Melendugno, con la presente confermano l’incompatibilità di quest’opera con questo territorio e con la sua vocazione turistica e agricola e sottolineano la preoccupazione per l’inizio delle operazioni di espianto dei (primi) 211 alberi di ulivo, in presenza di un quadro autorizzativo ad oggi non chiaro e delineato e, ancor di più, in presenza di un seri dubbi sulla fattibilità tecnica del progetto del tunnel nella zona di approdo.
Infatti, il 17 febbario è stata presentata da parte della Società Tap, una nuova versione del progetto del microtunnel da realizzare al di sotto della spiaggia e della pineta in zona San Basilio di San Foca, per il quale è in corso la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presso il Ministero dell’Ambiente. Inoltre non è stato ancora presentato finora un progetto esecutivo completo, che superi e chiarisca le forti criticità di natura tecnica, derivanti, in particolare, sia da indagini del sottosuolo che hanno rilevato la presenza di materiali non idonei a sopportare i notevoli carichi idrostatici, in fase di costruzione ed in fase di esercizio, sia da indagini a mare, che hanno mappato la presenza di folte praterie di habitat marini protetti dalla comunità europea, proprio in corrispondenza della zona di uscita del microtunnel.
Ulteriori e forti per perplessità, infine, esistono per il sito di stoccaggio temporaneo degli ulivi da espiantare, distante oltre 8 km dalla zona di espianto e dove ad oggi non è ancora stata realizzata nessuna struttura di protezione né ci sono le dovute garanzie per la sopravvivenza, per chissà quanto tempo, di questi alberi.
Tutti questi aspetti non fanno altro che confermare la incompatibilità di questo tipo di opera con questo territorio, tra l’altro posto a oltre 55 km dal punto di collegamento con la rete gas nazionale.
Il non imminente, incerto e forse non possibile inizio vero e proprio dei lavori di costruzione del micro tunnel, richiedono una SOSPENSIONE IMMEDIATA delle operazioni di espianto, per evitare un danno irreparabile ai nostri cari ulivi salentini ed un loro INUTILE SACRIFICIO, viste le numerose criticità e il quadro autorizzativo non chiaro.
I sottoscritti sindaci, insieme ad altri colleghi ed ai rappresentanti delle istituzioni democraticamente eletti che vorranno condividerlo, rivolgono accorato APPELLO a sua Eccellenza il Prefetto di Lecce, alle Istituzioni, alle Forze dell’Ordine, alla Magistratura ed alla stessa società Tap, per il RISPETTO della LEGGE e delle regole ed anche al buon senso ed al principio di cautela, affinché venga fermato questo possibile grave danno per l’ambiente e il paesaggio salentino, a cui tutti noi teniamo in modo particolare.
I Sindaci di: Melendugno, Vernole, Calimera, Castrì, Caprarica, Martano, Carpignano, Zollino, Cannole, Bagnolo, Cursi, Palmariggi, Ortelle, Poggiardo e Tricase”