NARD0′ (Lecce) – Sei anni di reclusione. E’ questa la condanna inflitta in abbreviato dal gup del Tribunale di Brindisi Paola Liaci a Francesco De Sario, il 59enne di Terlizzi (comune in provincia di Bari), responsabile della tragedia in cui persero la vita cinque persone il 12 dicembre del 2015 sulla statale Brindisi-Bari. Tra le vittime, anche la figlia del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Casili. L’imputato era accusato di omicidio colposo plurimo aggravato. Il giudice è andato ben oltre la richiesta di condanna a 4 anni e mezzo di reclusione invocata dal pubblico ministero. L’autotrasportatore era alla guida di un’autocisterna con un carico di 270 quintali di olio.
De Sario procedeva con direzione Bari quando, nei pressi di Torre Spaccata (nei dintorni di Fasano), perse il controllo del mezzo pesante. Il tir si ribaltò sfondando il new jersey, finendo di traverso sulla carreggiata opposta. De Sario travolse tre auto uccidendo cinque persone. Su una Opel Zafira viaggiavano Vito Muscatello, 71 anni, di Tuglie, la moglie Rosetta Minerva e la loro nipotina Viola di tre anni, rispettivamente suoceri e figlia del consigliere regionale pentastellato. Morì anche una quarta persona: Anna Maria Minerva, di 80 anni, sorella di Rosetta. Per la piccola il disperato tentativo di ricovero presso l’ospedale di Ostuni si rivelò inutile. Anche la madre di Viola rimase gravemente ferita.
L’incidente causò anche una quinta vittima: Leonardo Orlandino, 21 anni, di Fasano. Si trovava al volante di una Toyota Aygo ed era il portiere della squadra di calcio di Brindisi, il Real Paradiso. Il conducente del mezzo pesante uscì illeso dalla cabina. Venne sottoposto ai test alcolemici e tossicologici ed arrestato. L’udienza di convalida si trasformò in una lunga deposizione in cui De Sario raccontò di aver invaso l’opposta carreggiata dopo la brusca frenata di una Opel che lo precedeva mentre era al cellulare. Un rallentamento improvviso che gli avrebbe fatto perdere il controllo del tir, per poi travolgere le tre auto in rapida successione.
Subito dopo la tragedia, un’intera comunità si strinse attorno al dolore del politico originario di Nardò che ha vissuto lo shock maniera riservata e concentrandosi sulla sua attività politica. Per De Sario, (attualmente libero), il pubblico ministero Luca Buccheri (titolare del fascicolo d’indagine) aveva chiesto ed ottenuto il giudizio immediato poi tramutato in un’istanza di patteggiamento rigettata dalla Procura. E i suoi avvocati difensori avanzarono a quel punto richiesta di rito abbreviato. Con il dispositivo il giudice ha anche disposto che i familiari delle vittime vengano risarciti in separata sede. Per gli avvocati delle parti civili Viola Messa, Francesco Gentile e Francesco Muscatello, quest’ultimo del Foro di Bari, la sentenza si può ritenere equa rispetto alla gravità dei fatti nonostante il dolore sia una ferita che, difficilmente, potrà mai essere rimarginata con una condanna.
F.Oli.