NARDO’ (Lecce) – Richiesta di rinvio a giudizio e fissazione dell’udienza preliminare. La Procura (il sostituto procuratore Stefania Mininni) ha chiuso la fase delle indagini preliminari per la tentata estorsione ai danni di un commerciante e sull’agguato ad un giovane del posto ferito nel centro della cittadina. Il prossimo 4 maggio davanti al gup Simona Panzera dovranno comparire Francesco Russo, 64 anni; il figlio Giampiero, di 28; Giuseppe Calignano, di 28, tutti di Nardò; Angelo Caci, 47, originario di Gela ma residente a Novara e Rocco Falsaperla, 44, di Gallarate. Caci e Giampiero Russo sono stati recentemente condannati a 3 anni e 2 mesi per una rapina compiuta a Novara.
Dinamica e movente dei due episodi vennero ricostruiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce con la collaborazione dei colleghi di Gallipoli e della stazione di Nardò. Un commerciante, titolare di una tolettatura per cani, sarebbe stato avvicinato da un gruppo di estorsori il 14 maggio scorso. Nella circostanza, Giampiero Russo avrebbe minacciato il titolare di una tolettatura con un’intimidazione ben chiara: “Mi manda zio Angelo entro questa sera mi devi dare 500 euro altrimenti ti fai le valigie e te ne vai…”. Due giorni dopo i presunti emissari del pizzo sarebbero tornati alla carica. Avrebbero fatto uscire il commerciante dal suo negozio per rinnovargli la richiesta estorsiva. Subito dopo lo avrebbero malmenato esibendogli una pistola appoggiata in auto.
Il prosieguo delle indagini avrebbe svelato un collegamento tra la richiesta di pagare il pizzo e il tentato omicidio di Giovanni Calignano avvenuto il giorno stesso, Il 27enne sarebbe stato punito per aver assicurato al sua protezione al commerciante finito nella tenaglia dei suoi taglieggiatori. La richiesta di rinvio a giudizio è stata contestata anche ad Evilys Pimentel Roque, 44enne di origini cubane, residente nella frazione di Villa Convento. E’ accusata di favoreggiamento personale. Avrebbe aiutato i due Russo e Caci a sottrarsi alle ricerche subito dopo la sparatoria. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Corleto; Luigi Corvaglia; Stefano Pati; Francesca Conte; Tommaso Valente e Davide Vitali. La vittima dell’agguato, invece, è rappresentata dall’avvocato Massimo Muci.
F.Oli.