E’ slittata per la fine di maggio la sentenza per la morte di Franco Amati, il ciclista leccese conosciuto come “Mesciu Francu”, travolto e ucciso da Andrea Taurino alla periferia di Casalabate il 22 gennaio del 2016. Il processo è stato rinviato. Il 34enne residente a Casalabate, rischia l’ergastolo.
La richiesta del carcere a vita è stata invocata dal pubblico ministero Giovanni Gagliotta nel processo che si sta celebrando in abbreviato. Il giovane (sempre detenuto) è accusato di omicidio volontario aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e lesioni personali (tutti reati aggravati), ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Amati era in compagnia di Ugo Romano in sella alle proprie biciclette.
I due ciclisti percorrevano un’arteria solitamente frequentata dagli amanti della bicicletta. Improvvisamente sarebbero stati sorpassati a velocità piuttosto sostenuta da una Fiat 500. Dopo un’improvvisa inversione di marcia, Taurino avrebbe puntato la coppia di amici investendo entrambi a forte velocità per poi scappare senza prestare alcun soccorso. Amati perse la vita sul colpo mentre l’amico rimase ferito.
Il 63enne, vivo per miracolo, subì diverse ferite e fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico per ricucire l’orecchio che si era staccato quasi di netto. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce, guidati dall’allora capitano Biagio Marro, supportati dai colleghi della stazione di Squinzano (agli ordini del maresciallo Giovanni Dellisanti) consentirono di risalire all’automobilista arrestato poche ore dopo.
Il giovane, dal passato turbolento, confessò nel corso dell’udienza di convalida di aver fatto uso di eroina solo poche ore prima e di convivere con uno stato di tossicodipendenza cronico. Gli esami sui campioni di sangue confermarono la presenza di oppiacei e di cannabinoidi. Sia il Tribunale del Riesame che la Cassazione hanno sempre confermato l’accusa di omicidio volontario. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile con l’avvocato Diego De Cillis. L’imputato è assistito dall’avvocato Antonio Savoia.
F.Oli.