CORIGLANO D’OTRANTO (Lecce) – Lo chef Alessandro Borghese nel nuovo programma Sky, 4 Ristoranti, che vede protagonisti quattro ristoratori e un solo chef, ha eletto la migliore masseria del Salento. Si tratta di “Antica Masseria Scagnito”, a Corigliano d’Otranto. Immersa nel cuore della campagna salentina, nel piccolo comune di Corigliano d’Otranto, a pochi km dal Mar Ionio e dal Mar Adriatico, c’è una location suggestiva che fa rivivere la storia architettonica e culinaria di un intero territorio. Chiara Costantini gestisce, insieme ai suoi fratelli, quest’agriturismo suggestivo, autentico, con colori e profumi tipici della tradizione, ma soprattutto l’ “Antica Masseria Scagnito” ha una cucina che si ispira agli antichi sapori, attraverso interessanti rivisitazioni.
La cucina si adatta alla stagionalità dei prodotti biologici a km 0, differenziando le portate in base alla loro disponibilità naturale. Ed è proprio questa la green philosophy della masseria di Chiara Scagnito. Il calore della pietra e i suoi colori tenui, inoltre, contribuiscono a creare un’atmosfera di tranquillità e relax. Un rifugio dalla città, per poter “vivere lentamente” e godere della quiete e della bellezza che la campagna salentina regala ai sensi: profumi, colori, sapori, suoni suggestivi e coinvolgenti in ogni stagione. Per questo, l’Antica Masseria Scagnito conquista il titolo di miglior ristorante del Salento.
Lo chef Alessandro Borghese, nel nuovo programma Sky, “4 Ristoranti”, che vede protagonisti quattro ristoratori e un solo chef, ha eletto la migliore masseria del Salento: Antica Masseria Scagnito, a Corigliano d’Otranto. Qual è il merito di questo premio?
Abbiamo partecipato a “4 Ristoranti” di Alessandro Borghese, contattati inaspettatamente dalla produzione del programma, spinti dalla voglia di metterci in gioco e per dare visibilità alla nostra giovane realtà (la Masseria aveva appena compiuto 2 anni dall’inaugurazione). Non abbiamo rincorso stratagemmi particolari o tattiche di gioco: senza artifici, abbiamo voluto preservare la nostra identità, presentando menù, servizio e locale per quelli che realmente sono e che offriamo abitualmente agli ospiti, facendoli sentire parte della “Scagnito’s Family”. Probabilmente è stato proprio il clima di semplicità e convivialità a darci quella marcia in più!
Borghese ci ha svelato il mondo della ristorazione italiana e le storie dei suoi protagonisti. L’obiettivo dello chef è stato quello di ricercare gli antichi sapori della cucina rustica del Salento. A che cosa è dovuto il suo successo?
Penso che a stuzzicare la curiosità dei nostri avventori sia la nostra ricerca culinaria di accostamenti particolari, che, nella loro semplicità, cercano sempre di valorizzare la qualità delle materie prime e strizzano l’occhio alle tradizioni della nostra terra.
Un giorno in masseria come esperienza di vita. Amore per lo slow living. Lei come lo definirebbe?
Gli ospiti che soggiornano in Masseria scelgono scientemente (le camere non hanno TV!!!) un rifugio dalla città, per poter “vivere lentamente” e godere della quiete e della bellezza che la campagna salentina regala ai sensi: profumi, colori, sapori, suoni…suggestivi e coinvolgenti in ogni stagione.
In Puglia è bello andare in giro a fare scouting di luoghi non ancora battuti dal turismo di massa. Basta inoltrarsi nei piccoli paesini del Salento e scoprire realtà che si sono mantenute inalterate negli anni. Qual è quel quid in più dell’agriturismo?
La nostra più grande fortuna è il contesto in cui è immerso l’agriturismo: nonostante Corigliano D’Otranto sia in una posizione strategica, quasi equidistante dai due Mari, Ionio ed Adriatico, non è raro che i nostri ospiti decidano di trascorrere intere giornate in Masseria, facendoci compagnia dalla colazione alla cena. La natura e il paesaggio sono la nostra ispirazione e i nostri bio-orti la tavolozza da cui traggono spunto i nostri piatti.
Immersa nel cuore della campagna salentina, Antica Masseria Scagnito, fa rivivere la storia architettonica e culinaria di un intero territorio. Quale piatto mi farebbe assaggiare? Attenzione perché mi autoinvito!
Ce ne sarebbe più di uno…L’ “Antipasto della Masseria” è sicuramente il più identificativo e rappresentativo del nostro “modo di fare cucina”; si tratta di varietà di portate tipiche salentine rivisitate, i cui attori sono prevalentemente i prodotti dell’orto dell’agriturismo. Come prima portata i Panciotti…destinati a rimanere invariati nei nostri menù (che cambiano in relazione alla stagionalità delle materie prime). Mi raccomando, vi aspetto!!!!
In questa trasmissione i “4 Ristoranti”, ogni ristoratore invita a cena gli altri tre che, accompagnati da Alessandro, commentano e votano la location, il menu, il servizio e il conto. Secondo lei sono stati tutti onesti o c’è qualche concorrente che ha usato strategie per vincere?
Non credo ci siano state delle vere e proprie mosse strategiche… E’ un gioco, abbiamo giocato, ma sempre con reciproci rispetto e stima. A testimonianza di ciò il legame che si è instaurato e che dura tra noi “concorrenti”.
Location suggestiva, autentica, con colori e profumi tipici della tradizione, ma soprattutto una cucina fondata su prodotti biologici a km 0. Si parla tanto di bio. La green philosophy investe sempre più ogni aspetto della nostra vita. Qual è la filosofia da lei adottata?
La nostra filosofia è quella di rispettare i tempi della natura: le portate sono strettamente legate alla stagionalità e ai prodotti freschi reperiti giornalmente, pertanto proponiamo ai nostri ospiti ciò che la natura ci offre.
Chef Alessandro Borghese ha incoronato vincitrice lei, Chiara Costantini e la sua Antica Masseria Scagnito. Cosa ha provato quando Alessandro Borghese l’ha decretata vincitrice?
Un mix di incredulità, orgoglio e, ovviamente contentezza. E’ stato un riconoscimento per gli sforzi e i sacrifici a cui io e la mia famiglia abbiamo fatto fronte… La conferma che la strada intrapresa potrebbe essere quella giusta… Uno sprone a far sempre meglio, in una Terra cresciuta molto negli ultimi anni, ma che ancora fatica a dimostrare tutte le sue potenzialità.
Borghese, esperto della ristorazione e giudice, ma anche attento conoscitore dei prodotti di ogni territorio visitato, ha giudicato chi ha ideato un buon menù o chi ha valorizzato al meglio le materie prime all’insegna della tradizione?
Sono fortemente convinta che una variabile non possa sussistere senza l’altra: l’assenza di buone materie prime e di un’accurata trasformazione delle stesse, non credo possa garantire il successo di un menù!
Un’antica fortezza del 1700 si è trasformata in masseria. A testimonianza di ciò una frase in latino sull’arco d’ingresso che recita: “Vivitur heic caste, heic pallas sua munera praestat. heic pax, heic requies, heic tibi poma, salus”, che significa “qui si vive onestamente. Qui Pallade offre i suoi doni; qui troverai la pace, tranquillità, frutti e salute”. Aggiungerebbe qualcosa a questa frase?
La frase riportata sull’originario portone di ingresso della Masseria, a secoli di distanza, sembra incarnare perfettamente lo spirito attuale della struttura…cosa aggiungere?!
Clarissa Rizzo