LECCE – La legge regionale ha applicato in maniera errata il principio europeo sul conferimento dei rifiuti in discarica, che prevede di far pagare di più a chi porta più rifiuto: adesso la Regione Puglia deve dare indietro i soldi. «Secondo l’Europa, l’ecotassa è rivolta a punire chi manda più rifiuto in discarica, mentre la Regione Puglia ha punito chi non riusciva a fare una determinata percentuale di raccolta differenziata» – spiega il sindaco di Lecce in una conferenza stampa convocata in mattinata per spiegare quali saranno gli effetti della sentenza della Consulta, che dà ragione a 70 Comuni ricorrenti. Paolo Perrone ha puntualizzato che la raccolta differenziata non può essere l’unico elemento per determinare la tassa, ma bisogna vedere quanto rifiuto effettivamente viene portato in discarica. Ci sono molti comuni che hanno una buona raccolta, ma poi portano in discarica molto più rifiuto rispetto alla provincia di Lecce.
La provincia di Lecce ha impianti all’avanguardia che permettono ai Comuni di portare in discarica solo una percentuale del rifiuto contenuta nella misura del 30 per cento del quantitativo complessivo. Ci dev’essere uno sconto per la provincia di Lecce, che porta in discarica solo gli scarti e i sovvalli: invece, la Regione ha fissato l’ecotassa a 25,82 per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica. Il Tar, a cui si sono rivolti 70 comuni per chiedere giustizia, ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale e quest’ultima ha dichiarato la legge della Regione Puglia incostituzionale. La provincia di Lecce, dunque, avendo impianti all’avanguardia, che conferiscono in discarica solo una minima parte di rifiuto, è un’area virtuosa. «Il Comune di Lecce ha pagato 150 mila euro all’anno, che sono diventate 450 mila euro all’anno negli ultimi due anni: circa 1,2 milioni di tassa illegittimamente chiesta al Comune di Lecce e ai cittadini» – chiosa Paolo Perrone.
I Comuni della provincia di Lecce ora rivogliono indietro i 10,5 milioni versati, perché per via della filiera impostata tra Cavallino, Ugento e Poggiardo sono stati conferiti in discarica, in questi anni, rifiuti al di sotto del 30 per cento (quota virtuosa). Eppure si è consumata una battaglia in cui la Regione ha speso risorse e impegno, quella dell’aumento della raccolta differenziata: ora quella impostazione è stata bocciata. Quando ci sono impianti buoni, che permettono di limitare il conferimento dei rifiuti in discarica, non possono essere penalizzati i comuni sulla base della raccolta fatta. «Ora, se la Regione non vorrà pagare, il Comune di Lecce dovrà rivolgersi al Tar per far annullare il provvedimento regionale» – spiega il legale che ha portato alla vittoria le amministrazioni locali, Luigi Quinto. «Chiedo ai candidati sindaci Salvemini e Delli Noci di unirsi nella nostra battaglia per farci restituire i soldi dalla Regione»: è l’appello provocatorio di Paolo Perrone a fine conferenza. È una specie di stoccata ai due candidati, ritenuti dalla coalizione di centrodestra molto vicini al governo della Regione Puglia.
Gaetano Gorgoni