CASARANO – “Cinque anni di fatica e sacrificio: quello che abbiamo fatto ha salvato la nostra città. Ci siamo ritrovati un Comune bloccato, sull’orlo del dissesto. Abbiamo provato la procedura d’equilibrio, ma poi abbiamo dovuto dichiarare il dissesto: siamo stati costretti per evitare che lo facesse la Corte dei Conti. Abbiamo staccato la massa debitoria e ora stiamo risanando tutto. Tante azioni visibili a tutti, ma anche altre, che la gente non vede”. Gianni Stefano traccia un bilancio di questi cinque anni, sottolineando che i cittadini “non erediteranno debiti da questa amministrazione, ma solo progetti e nuove risorse”. “La città che cresce” è il motto dell’amministrazione Stefano: c’è una visione strategica e un piano per crescere, nonostante i tanti problemi di liquidità. “Casarano è il primo paese nel Salento per capacità di attrarre nuovi finanziamenti – spiega il sindaco uscente – La tornata dell’11 giugno è vitale per questo paese. Nei prossimi anni trasformeremo la città: non è una promessa elettorale, ma un dato oggettivo. Siamo in fase di progettazione esecutiva di tutto il centro storico: il bando sarà pubblicato il 27 aprile”.
Le vittorie da sciorinare per Stefano sono tante: “Abbiamo aderito al Patto dei sindaci: abbiamo presentato una strategia per l’efficientamento energetico che ha dato grandi frutti. La nostra amministrazione ha saputo reperire fondi per rimettere in piedi Casarano: 32 milioni di euro. Strade rurali, Piazza Garibaldi, il Palazzo Comunale, la zona Pip, Palazzo De Iudicibis, la videosorveglianza, i progetti per l’inclusione sociale, la Colonna di San Giovanni, Palazzo d’Elia (lavori in corso per 1,3 milioni di euro), le ristrutturazioni della scuola, il parco nuovo (con campo di calcetto, bocce, piste, punti ristoro), le basolature delle piazze, le politiche virtuose nel campo dei rifiuti, l’ecocentro, il canile comunale, la soluzione dello sversamento dei reflui, il finanziamento del Parco acquatico (oltre 4 milioni per bonificare un sito inquinato) e tanto altro: nell’inaugurazione della sua campagna elettorale il sindaco ricorda i tanti interventi e i tanti punti di forza. “Il radon, un gas radioattivo naturale, impestava le nostre scuole: ora sono più sicure, grazie agli interventi fatti”. Il sindaco risponde con i dati e con le cose fatte a chi lo attacca e a chi lamenta una presunta marginalità risponde tranchant: “Chi sta utilizzando questo argomento è disinformato o in malafede: viene utilizzato per recuperare la marginalità di qualche dinosauro politico”.
La squadra del sindaco uscente non è mutata negli anni: “Non faremo mai le porcherie che si fanno in altre amministrazioni, con minoranze che vanno nella maggioranza e viceversa: la nostra squadra è unita”. Poi, c’è da continuare a combattere la grande battaglia per l’ospedale di Casarano: “Ci siamo dovuti difendere da un avversario politico che è la Regione Puglia di Michele Emiliano. Solo dopo due anni e mezzo, durante la campagna elettorale, per aiutare il candidato del centrosinistra, il governatore si accorge che il piano sanitario si può rivedere: e dov’era in tutto questo tempo?”. Gianni Stefano si arrabbia contro chi fa delle promesse sull’ospedale casaranese in campagna elettorale, perché ritiene che sia un diritto del territorio lasciarlo aperto. “Emiliano vive fuori dal contesto: dice che le scelte sono state condivise con la cittadinanza. Eppure abbiamo chiesto un incontro per anni” – tuona il sindaco. Il teatro è pieno, scrosciano gli applausi: “La battaglia si fa con le stesse persone di cinque anni fa”, Gianni Stefano è pronto.
L.B.