LECCE – L’affluenza e anche la vittoria di Renzi è più larga del previsto. Quasi due milioni di simpatizzanti e militanti al voto: non sono i 2,8 milioni delle scorse primarie, ma si temeva un calo preoccupante dopo la scissione. L’ex premier viaggia su percentuali che superano il 73 per cento, mentre ancora devono terminare le operazioni di verifica del voto: poi tutto si conclude con una vittoria con oltre il 70 per cento delle preferenze. Orlando si prende la minoranza del 19,5 per cento ed Emiliano rappresenta una corrente che si attesta sul 10,5 per cento. Non sono mancati veleni e polemiche: annullate le votazioni di Gela e Nardò. Primarie troppo corte per la minoranza, che non ha avuto il tempo di organizzarsi per affrontare un partito militarizzato, mentre gli scissionisti erano già andati via. Il governatore della Puglia ottiene la vittoria in provincia di Lecce (anche se in città si registra un leggero vantaggio di Renzi): la segreteria Piconese nella lotta ai suoi detrattori regge. Il governatore sapeva già di perdere (era chiaro dal primo turno): la sua corsa aveva l’obiettivo di ufficializzare la sua corrente minoritaria facendosi conoscere in giro per il Paese: ora sarà una spina nel fianco di Renzi.
I votanti i provincia sono 27.361, ma sono stati sottratti i 1.500 di Nardò, dove il voto è stato sospeso. Simpatizzanti e militanti hanno fatto la fila per votare. Il partito resta nelle mani dell’ex premier, che con questa prova di forza interna rilancia la sua immagine ed è pronto a correre per la Presidenza del Consiglio. Emiliano totalizza 12.237 voti in provincia di Lecce, Renzi 11.588 e Orlando 3.300. I votanti nella provincia leccese sono 27.371. Esulta il renziano Salvatore Capone: «Il Salento e la Puglia dicono sì a Matteo Renzi Segretario Nazionale del Partito Democratico e, in modo inequivocabile, scelgono la Mozione Renzi-Martina.
Un risultato che certifica la volontà del nostro popolo e la scelta di proseguire nel progetto di un Partito aperto, inclusivo, luogo di formazione delle nuove classi dirigenti e nel lavoro di riforma avviato in questi anni. Questo risultato e l’elezione di Matteo Renzi Segretario nazionale del Partito Democratico apre una nuova fase politica del Pd anche nel nostro territorio e per questo saremo impegnati sempre più. Perché il lavoro di queste settimane e il grande impegno di quanti – militanti, iscritti, cittadini – si sono spesi per questo risultato, prosegua adesso con più forza verso le prossime scadenze e impegni politico-istituzionali».
Garcin