La Battaglia di Montepeloso fu la terza combattuta in “Apulia” da Normanni e Longobardi contro i Bizantini, nell’arco di soli sei mesi.
Dopo la vittoria di Monte Maggiore, il potere dei Normanni comincia a consolidarsi nel meridione della penisola italica. Il nuovo Catapano bizantino, Augusto Bugiano, inviato dall’Imperatore d’Oriente in sostituzione di Niceforo Dukeianos, riorganizza le armate in previsione di un nuovo scontro col nemico, puntando in prevalenza sui rinforzi provenienti dalla Calabria, dalla Sicilia e dalla Puglia meridionale. I Normanni, però, non restano inattivi, infatti, Guglielmo de Hauteville fa uscire le sue forze da Melfi e le dispone sul Monte Sicolo, nei pressi di Montepeloso, oggi Irsina, non distante dalle rive del Bradano, su una posizione rialzata del terreno e quindi favorevole.
Il 2 settembre 1041 i contendenti stabiliscono il contatto e, la mattina successiva, i Normanni scatenano una prima carica di cavalleria che travolge le forze bizantine, mietendo centinaia di vittime. Nonostante un’infermità che lo assilla da alcuni giorni, Guglielmo de Hauteville lascia la tenda e corre al fianco dei suoi, guidando le successive cariche, insieme ad Argiro di Bari, con uno slancio ed una foga inusuale. Fra le fila normanne si distingue anche Gualtiero, figlio del conte Amico e parente degli Hauteville. I vincitori riescono anche a catturare il Catapano Augusto Bugiano e lo consegnano al principe longobardo di Benevento, Atenolfo, tuttavia questi lo rilascia segretamente ai bizantini di Bari, previo pagamento di un riscatto.
Con tale vittoria il dominio normanno si estende ulteriormente, includendo anche le città di Montepeloso, il cui primo conte normanno sarà un cavaliere al seguito degli Hauteville, Tristaino, e di Acerenza. A Gualtiero, Guglielmo darà la signoria di Civitate.
Cosimo Enrico Marseglia
Nato a Lecce, città in cui vive. Ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare dell’Esercito Italiano in Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma TRAMAT presso la cittadella militare Cecchignola in Roma, ed ha prestato servizio come ufficiale dell’Esercito presso il 3° Battaglione Logistico di Manovra in Milano, il Distretto Militare di Lecce ed il Battaglione Logistico della Brigata Pinerolo in Bari. Dopo otto anni in servizio permanente effettivo, ha lasciato la carriera militare, dedicandosi alla musica jazz ed al teatro. Attualmente collabora con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università del Salento, come esperto di Storia Militare, e dal 2009 è ufficiale commissario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Scrive per L’Autiere, organo ufficiale dell’ANAI (Associazione Nazionale Autieri d’Italia), Sallentina Tellus (Rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro), per L’Idomeneo (Rivista dell’Associazione di Storia Patria) e per altre testate. Ha già pubblicato Les Enfants de la Patrie. La Rivoluzione Francese ed il Primo Impero vissuti sui campi di battaglia (2007), Il Flagello Militare. L’Arte della Guerra in Giovan Battista Martena, artigliere del XVII secolo (2009), Battaglie e fatti d’arme in Puglia. La regione come teatro di scontro dall’antichità all’età contemporanea (2011), Devoto ad Ippocrate. Rodolfo Foscarini ufficiale medico C.R.I. fra ricerca e grande guerra (2015), Marseglia. Storia di una famiglia attraverso i secoli (2016) per la Edit Santoro, e Attacco a Maruggio. 13 giugno 1637. Cronaca di una giornata di pirateria turca nel contesto politico-sociale europeo (2010) per la Apulus, quest’ultimo insieme al Dott. Tonino Filomena. Ha conseguito il Diploma Universitario in Scienze Strategiche presso l’Università di Modena e Reggio.