LECCE – Se la sinistra radicale è maestra nella scissione dell’atomo, dividendosi in una moltitudine di movimenti e candidati di cui è difficile tenere il conto, anche la destra radicale non scherza. Come vi avevamo annunciato, il Movimento Sociale Italiano (o quello che resta della fiamma fioca) ha il suo candidato sindaco a Lecce. Eccoli, pronti a prendersi un po’ di visibilità (come a Gallipoli) in occasione delle elezioni leccesi, questa volta con Walter Ronzini. Ma non c’era già un candidato di estrema destra? Anche Casa Pound ha il suo candidato, certo, ma siamo nell’era politica dei protagonismi.
“Nulla di personale, anzi stimo Matteo Centonze: in una galassia di ‘destre’, dopo lo scioglimento del MSI DN, siamo ancora allo sbando – chiosa Ronzini – Questo dimostra che ancora oggi tutti i partiti riconducibili a quell’area non abbiano trovato un leader capace di unirci, forse perché ci hanno fatto assopire lo spirito comunitario. Dobbiamo individuare uno strumento di sintesi politica. Sicuramente in questa parentela abbiamo le stesse basi ideologiche, come sicurezza, nazionalismo e altro: sono certo che da qui alle prossime tornate elettorali troveremo i pressuposti giusti per iniziare un percorso non solo in Casa Pound ma anche con gli altri partiti a condizione però che stacchino il cordone ombelicale dal centro. Solo così potremmo dare slancio alla destra di base fatte di attivisti e di partecipazione popolare”.
I candidati ora sono sette: Giliberti (centrodestra); Salvemini (centrosinistra); Valente (M5S); Delli Noci (Udc e civiche); Ruberti (ex vendoliani); Centonze (Casa Pound) e Ronzini (Msi). Naturalmente non basta l’annuncio di candidarsi, poi ci vogliono liste e firme per presentare le candidature. Inoltre, una lista dovrebbe essere abbastanza forte da totalizzare migliaia di voti per non restare fuori dal Consiglio. Qualche tempo fa si vociferava di una possibile candidatura a sindaco di uno dei leader del Partito comunista. Vecchie conoscenze dell’800 e nuovi salvatori della patria in campo. Ruberti fino a cinque anni fa era con Salvemini, ora contro: i vendoliani non perdonano al consigliere comunale di Lecce Città Pubblica l’avvicinamento a Stefano. Frammentazioni, personalismi e divisioni: è questa la politica comunale di oggi. Ma poi i conti per molti saranno con lo zero virgola davanti.
Garcin