LECCE – Francesca Mariano con una militanza in An alle spalle si accinge ad affrontare una nuova competizione comunale: oggi è capogruppo del più nutrito gruppo consiliare di Palazzo Carafa, Lecce 2017, e scende in campo con Direzione Italia.
– Consigliera perché ha scelto di candidarsi in una lista così difficile, fatta di assessori uscenti?
«Ho abbracciato il progetto di Raffaele Fitto e quando faccio una cosa la faccio fino in fondo. Sarebbe stato molto semplice scendere con una lista civica in campo, però non avrebbe senso perché quando devi spiegare agli elettori la concretezza e la bontà di un progetto ci devi essere su tutto, devi essere coerente. Senz’altro la competizione sarà molto difficile, ma un buon politico guarda al contributo per una giusta causa».
– Il centrodestra sembrava sull’orlo di una crisi di nervi, poi la candidatura di Giliberti: è un candidato imposto o condiviso?
«Io non credo che il centrodestra fosse sull’orlo di una crisi di nervi, ma ci sono state tensioni riguardanti le aspirazioni (legittime aggiungo) di molti colleghi che si sentivano pronti ad essere candidati a sindaco. Alcune tensioni si sono create perché qualcuno pretendeva la candidatura a sindaco, senza che si raggiungesse mai un accordo. Uno di questi è stato Delli Noci, che non ha avuto la bontà di fare un passo indietro e che ha pensato bene di fare un accordo dall’altra parte. Noi i nervi li abbiamo mantenuti saldi e abbiamo capito che non era semplice scegliere un uomo piuttosto che un altro, visto che l’offerta politica era parimenti valida. Abbiamo pensato di pescare dall’esterno una personalità come quella di Mauro Giliberti, già molto allenata, che ne capiva di politica (la seguiva come giornalista di Porta a Porta da anni). Glielo abbiamo chiesto e ha avuto la bontà di accettare la nostra proposta. Non direi candidatura calata dall’alto, ma condivisa con chi crede nel progetto del centrodestra. Chi invece perseguiva solo il suo personale obiettivo di vedere la propria faccia con accanto la scritta ‘candidato sindaco’ non è più dei nostri».
– Da capogruppo di Lecce 2017 lei è stata anche una voce critica dell’amministrazione uscente: da dove bisogna ripartire? Cosa si è sbagliato?
«La ragione del gruppo Lecce 2017 è stata proprio quella di mettere insieme i colleghi che avevano una “visione critica” dell’amministrazione di Paolo Perrone: lo dico senza ipocrisia, non abbiamo condiviso una serie di cose del governo del sindaco uscente. Sono convinta che Paolo sia stato un bravissimo sindaco, ma sicuramente una serie di problematiche e il suo personale approccio a certi problemi non ci hanno convinti. Intorno all’esigenza di suggerire soluzioni diverse si è creato il gruppo Lecce 2017 che ha proseguito provando a mostrare all’amministrazione soluzioni migliori. Dobbiamo ripartire da una visione della città un po’ più chiara e un po’ più forte».
– Il filobus si può smontare? Sembra che non esista il problema della penale
«Sul filobus mi fa specie che in ogni campagna elettorale il centrosinistra non abbia una vera idea da portare avanti e si ritorna sempre a parlare di questo argomento. Io potrei dire che un’opera, quando è stata realizzata, bisogna farla funzionare. Una delle critiche che faccio all’amministrazione Perrone e di non essere riuscita a farlo funzionare bene: questo mezzo è stato introdotto per evitare l’inquinamento ed incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Se continuiamo a utilizzare le macchine per andare ovunque, è difficile che qualcuno possa avere l’idea di prendere il filobus per muoversi. Per far utilizzare un mezzo non inquinante, che esiste in tante città, bisogna realizzare i parcheggi di interscambio e ripristinare le navette che sono una grande comodità. Le navette elettriche e poche altre iniziative garantirebbero una maggiore fruizione del filobus. Il leccese continua ad utilizzare la macchina per andare ovunque perché non ha una buona offerta di parcheggi, non vede più le navette elettriche che c’erano prima: quelle che ti accompagnano dalla macchina ai punti dove muoversi».
– Perrone è stato poco diplomatico: non ha fatto molto per recuperare Delli Noci, inoltre, dalle indiscrezioni che circolano, ora si rischia anche il disimpegno di D’Autilia. Cosa ne pensa lei?
«Non credo che Perrone sia stato poco diplomatico, anzi nei rapporti con i suoi assessori è stato molto disponibile e leale. È stato vittima di se stesso Alessandro Delli Noci: è stato quest’ultimo a peccare. Non credo che il sindaco meritasse che Delli Noci gli voltasse le spalle».
– Perché il gruppo consiliare Lecce 2017 non è diventato una lista?
«Perché il gruppo nasce come forma di dialogo serrato su posizioni differenti da quelle del sindaco: l’intento era comunque quello di restare nel centrodestra, nello stesso progetto, ma non abbiamo ritenuto di dare vita a un’ulteriore lista civica, visto che c’è già Grande Lecce. Non è un segreto che con tutti i componenti di Lecce 2017 ci riconosciamo nella figura di Roberto Marti, che è la personalità di spicco del partito e un nostro riferimento: ci siamo seduti a tavolino e abbiamo ritenuto che non fosse il caso di aggiungere un’altra lista a quelle che erano già sul territorio».
– La vittoria al primo turno è possibile o la candidatura di Delli Noci può essere molto insidiosa per il centrodestra?
«Io, a conti fatti, credo che la vittoria al primo turno sia a portata di mano. Certo, non bisogna sottovalutare gli avversari: bisogna fare la campagna elettorale fino in fondo, senza sentirsi in tasca il risultato. Andiamo avanti verso il traguardo e sono sicura che lo taglieremo. Io credo che la candidatura di Delli Noci sia molto più insidiosa per il centrosinistra, perché è nata nelle stanze baresi con le personalità del centrosinistra: sarà più destabilizzante per Carlo Salvemini che per noi. Dubito che possa sottrarre voti al centrodestra»
– Quale sarà la sua principale battaglia, se dovesse essere eletta?
«Vivo tutte le battaglie come se fossero la mia principale: continuerò a lavorare per la mia città senza risparmiarmi. Mi sforzerò di interpretare al meglio la nuova Lecce: un’idea di città forte che possa affrontare le nuove criticità e continuare un progetto di sviluppo che questa amministrazione ha portato avanti».