LECCE – Quando si pensa alla vicenda Alba Service, la partecipata della Provincia di Lecce ormai nel limbo, vengono i mente le parole strazio, attesa, angoscia e simili. «A distanza di due anni ancora nessuna soluzione», secondo i lavoratori che tornano in piazza a protestare: qualcuno ha scelto di emigrare in Germania, lasciando un ex «posto sicuro», che ormai è diventato un rebus. Eppure, i protocolli di intesa sottoscritti in Prefettura e in Regione fanno ben sperare. La Provincia con la firma dell’accordo del 23 dicembre per la cassa integrazione in deroga ha preso degli impegni ben precisi in merito alla fornitura di lavori. Impegni che secondo i sindacati non sono stati rispettati. «I lavori che potrebbero essere svolti da Alba Service la Provincia li sta affidando a ditte esterne con il pretesto che non abbiamo la possibilità di operare: dimenticando di chi sono le colpe dei bilanci in rosso» – tuonano i Cobas.
Entro il 30 aprile 2017 la Provincia dovrà approvare i bilanci 2014-2015-2016. Intanto, l’Inps non ha ancora erogato la cassa integrazione in deroga a favore dei dipendenti e si vuole comprendere quali eventuali impedimenti burocratici stanno continuando a bloccare i pagamenti. Ecco perché, in mattinata, i lavoratori aderenti alla Confederazione Cobas di Lecce hanno organizzato un sit-in nei pressi dell’Inps di viale Marche. Non viene pagato l’assegno di solidarietà, né la cassa integrazione in deroga, le banche non prestano più soldi e non si capisce come le istituzioni intendono far mangiare queste famiglie. Alla Caritas?
«La preoccupazione è aggravata dal fatto che la Provincia di Lecce ha spesso disatteso gli impegni precedentemente assunti e ha più volte palesato la volontà di chiudere Alba service – chiosano i lavoratori in un comunicato Cobas – Infatti, anche dal punto di vista economico le risorse finanziarie del riparto nazionale che dovevano essere affidate alla partecipata della Provincia, di circa due milioni di euro, sono state nettamente decurtate a un milione e trecentomila euro per il piano industriale di rilancio. La Regione non sta effettuando alcun intervento per salvaguardare i livelli occupazionali degli assistenti sociali, prerogativa unica dell’ente regionale».
I dipendenti di Alba service continuano a trovarsi in un limbo assurdo: con 22 mensilità arretrate e «nessun ammortizzatore sociale e nessuna prospettiva seria di lavoro». I lavoratori, più di un centinaio, si preparano a trascorrere la festività pasquali senza retribuzione. Lo strazio continua, la protesta pure.
Garcin