L’aspirante primo cittadino numero 4 è Luca Ruberti, progettista di 50 anni che, con la sua candidatura, prova a rompere lo schema classico presentandosi come candidato sindaco per l’associazione “Lecce Bene Comune”. Sfida tutta interna nell’area di centrosinistra, che ha trovato il suo leader nell’ex compagno di viaggio Carlo Salvemini.
Luca Ruberti, candidato Sindaco contro Carlo Salvemini o una diversa opzione per Lecce?
Certamente una diversa opzione. Dopo aver lasciato Lecce Bene Comune (LBC) nel 2015 e annunciato di ritirarsi, Salvemini corre ora come il candidato del PD e delle sue realtà collaterali. E noi con il PD non abbiamo nulla a che vedere da prima, per via delle politiche liberiste che pratica e ha spinto fino all’attacco della Costituzione o a causa della sua consistenza locale, sempre meno orientata a costruire realmente un’alternativa alla giunta Perrone. Il centrosinistra è tramontato. E non è un caso. Sopravvive solo nella distrazione di quanti non prendono atto che il centro corre con il candidato Delli Noci e la sinistra entro LBC. Non con Salvemini.
Tutti i candidati hanno già parlato in maniera approfondita del programma elettorale. Ci vuole illustrare in sintesi il suo, finalizzato a far diventare Lecce veramente un Bene Comune?
Il benessere della collettività, la coesione della comunità, la sostenibilità ambientale, il servizio universale, la giustizia sociale come principi guida dell’azione di governo. Dunque la difesa dell’infrastruttura quotidiana rappresentata dall’economia del cibo, dell’acqua, dell’energia, della mobilità, della salute e della cultura. Ma uscire presto dall’anomalia che ci vede privi degli istituti di partecipazione e permettere alla città di sprigionare se stessa dalla cappa di potere che l’ha soggiogata vent’anni. Con risultati che hanno privilegiato l’istinto di autoconservazione del potere e abbandonato la città a una somma di interventi privi di visione strategica che scontiamo e sconteremo per molti anni ancora. Avviamento dunque di una fase di ascolto e programmazione democratica con tutti i portatori di interesse che possono prendere parte attiva al risveglio della città: non possiamo permetterci di sprecare più alcunché, opportunità, risorse, tempo e apporti. Soprattutto di fronte a una situazione economica dagli indicatori preoccupanti, che vedono aumentare la forbice delle diseguaglianze e calare la fiducia nella pubblica amministrazione presso chi ha capacità di impresa.
I primi 100 giorni di Luca Ruberti Sindaco
Costruzione di un orizzonte di lavoro che non riguarda più il solo territorio comunale di Lecce ma chiede ai Comuni con cui di fatto realizziamo dinamiche da area metropolitana spontanea di concorrere alla costruzione di un “sistema urbano leccese” e crescere in modo coordinato. Convocazione delle rappresentanze degli enti pubblici titolari di beni immobili sul territorio del comune e del sistema urbano leccese per una loro mappatura trasparente che escluda situazioni di degrado o abbandono e porti a un utilizzo aderente ai bisogni della città. Estensione del lavoro di mappatura ai beni privati di utilità sociale con il coinvolgimento dei privati stessi e dotazione di un Regolamento dei beni comuni per la stipula di Patti di collaborazione puntuali per la gestione dei beni. Redazione e approvazione del Regolamento di attuazione dello Statuto comunale e convocazione delle consulte previste. E apertura di un dormitorio comunale, che tolga dalla strada i senzatetto e li avvii al reinserimento sociale per mezzo di progetti dedicati.
Nell’eventualità di un ballottaggio avete pensato a quale candidato darete il vostro appoggio, posto che non ci arriviate voi?
In caso di ballottaggio favorevole, non cercherei apparentamenti con nessuno ma ci appelleremmo direttamente agli elettori. Nel caso opposto, valuteremmo sulla base dello scenario prodottosi la sera dell’11 giugno. A decidere sarà comunque l’assemblea dei soci di Lecce Bene Comune appositamente convocata, come è giusto che sia. Dinanzi ad una situazione aperta come quella attuale tuttavia, se l’obiettivo del primo turno è affermare al meglio la sinistra che rappresentiamo, il tema del ballottaggio sfavorevole sarà come difendersi dalle molte destre in campo. Senza compromissioni.
Tutti i candidati corrono per vincere. Voi avete lo stesso obbiettivo oppure volete testimoniare che esiste un modo nuovo di fare politica ed amministrare Lecce?
Noi ci candidiamo ad amministrare la città di Lecce entro una visione precisa di economia e società. Vogliamo le strade a posto, i servizi che funzionano ma vogliamo soprattutto costruire una città giusta e solidale che riparta dai suoi abitanti e dai valori del territorio. Non siamo impegnati in un esercizio di stile. Ma in uno sforzo di concretezza che si propone di risvegliare sentimenti di comunità, di coesione e di orgoglio, necessari per inaugurare una nuova stagione. Si vince una schedina, un terno al lotto. Noi vogliamo consegnare le chiavi della città ai cittadini leccesi. Tutta un’altra storia.
Oronzo Perlangeli