LECCE – Il Tribunale del Riesame dissequestra in parte le attrezzature finite sotto sequestro l’1 febbraio nel complesso ricreativo “Isola Beach”. I giudici (Presidente Pia Verderosa, Giudice Anna Paola Capano, giudice relatore Antonio Gatto) hanno allentato i sigilli ad una pedana in legno, alle aree esterne costituite da aiuole, muretti, camminamenti e pavimentazione e al locale adibito a pista da ballo e ristorante. Sulla richiesta di dissequestro si era già espresso il gip che aveva rigettato l’istanza della difesa dell’amministratore Pierpaolo Panarese.
I sigilli scattarono dopo un’indagine condotta dal personale della Capitaneria di Porto di Gallipoli e dell’ufficio locale di Torre Cesarea. Sotto sequestro finirono alcuni manufatti tra cui una piscina, un impianto di illuminazione, strutture ombreggianti, ringhiere e strutture metalliche e vani prefabbricati di pertinenza e a servizio della struttura ricettiva realizzate in assenza di un’autorizzazione specifica paesaggistiche e demaniali in area sottoposta a vincolo ambientale e ricadente in area parco. Una tesi confutata dalla difesa.
I legali Laura Minosi e Andrea Sticchi Damiani hanno evidenziato con forza come le opere realizzate rientrassero nell’attività edilizia libera e non abbisognevole di titoli abilitativi sia per la consistenza materiale dei manufatti sia per il periodo di realizzazione così come accertato da una consulenza di parte dell’ingegnere Antonio Vernaleone.
Il collegio difensivo ha espresso soddisfazione per la decisione del Riesame ritenuta funzionale per la contemporanea tutela dell’attività imprenditoriale e di quella ambientale: “Il dissequestro consente la prosecuzione dell’attività e la salvaguardia di 100 posti di lavoro, oltre al rispetto del calendario di eventi e cerimonie previste”, commentano gli avvocati difensori del legale rappresentante della struttura. “Conseguentemente, i livelli occupazionali restano inalterati senza pregiudizio per i dipendenti” concludono gli avvocati in una nota.
“Abbiamo sempre confidato nel lavoro della magistratura – commenta Pierpaolo Panarese – “per questo abbiamo affrontato in maniera serena il periodo di indagini appena trascorso. I miei collaboratori ed io possiamo dunque dirci soddisfatti e felici dell’esito positivo della vicenda, perché consentirà a noi di portare avanti un progetto imprenditoriale importante, il quale coinvolgerà un centinaio di lavoratori che, come si potrà facilmente immaginare, in questo momento storico vivono costantemente un futuro incerto. Siamo dunque pronti per la stagione che ci attende alle porte, oggi più che mai con rinnovato vigore e tanta voglia di fare”. “
F.Oli.