LECCE – Non è una campagna elettorale facile per il Pd leccese: il partito è diviso dalle dure lotte tra correnti e le primarie, a ridosso delle campagne elettorali per le amministrative, non hanno rasserenato il clima. Il referendum è già stato un bagno di sangue tra renziani e oppositori, ora gli schieramenti sono tre: la mozione che fa capo a Renzi, promossa nel Salento dalla viceministra Bellanova, insieme e al deputato Capone e ai consiglieri Foresio e Rotundo; la mozione Orlando con Massa e Blasi; infine la mozione Emiliano, portata avanti da tre liste e dalla segreteria provinciale leccese (a capo delle liste leccesi ci sono la vicesegretaria regionale, Sandra Antonica, l’assessore Loredana Capone e il sindaco di Gallipoli Minerva). Domani si vota in ogni comune leccese, al Tiziano di Lecce il seggio più consistente: per votare basta presentarsi con un documento di riconoscimento valido. Le primarie per selezionare il nome del capo del Pd sono aperte a tutti. Per il governatore della Puglia, che si affaccia sulle scene nazionali, è un primo passo verso la costituzione di una corrente che, come un cavallo di Troia, si pone l’obiettivo di porre fine al «renzismo», troppo vicino alle ideologie berlusconiane, per far tornare il Pd più a sinistra.
A Lecce, intanto, i democratici hanno dovuto lottare per mettere in piedi una lista forte. Tra i nomi che balzano all’attenzione ci sono quelli di Lorenzo Ria, ex presidente della Provincia di Lecce e poi parlamentare, e di Paola Ciannamea dirigente Asl. In campo ci sarà anche Sergio Signore, il più votato a sinistra. I renziani Foresio e Rotundo saranno in lista con altri nomi noti del Pd leccese, come Paola Povero e la dottoressa Leucci. In campo anche Caracuta, Calogiuri, Gabriella Rizzo e altri.
Garcin