Un vigneto cileno per rappresentare la bellezza della viticoltura pugliese. La gaffe è avvenuta prima a la Prowein di Dusseldorf, la grande fiera dei vini tedesca dello scorso marzo, poi si è ripetuta al Vinitaly, il grande appuntamento di Verona per i produttori, in programma dal 9 al 12 aprile, dove sulle brochure consegnate ai visitatori dello stand della Regione capeggia l’immagine, utilizzata al posto di un vigneto pugliese.
“Le immagini che ho visto entrando nel padiglione Puglia sono state davvero un nuovo pugno nello stomaco”. Lo afferma il senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura del Senato e già Assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia entrando nel padiglione della Regione al Vinitaly di Verona.
“Abbiamo lavorato in tutti questi anni – continua il senatore Stefàno – per far diventare il vino pugliese ed i nostri vitigni autoctoni ambasciatori della Puglia nel mondo, non certo perché lo fosse il Cile o California, come pure ironicamente denuncia la stampa non solo oggi ma già da qualche giorno. Quanto è successo al Prowein di Dusseldorf e al Vinitaly di Verona è raccapricciante, inaccettabile. Perché rischia di sciupare anni di buon lavoro realizzato insieme a tutto il sistema, con l’obiettivo di rendere il comparto pugliese competitivo a livello globale e per dargli credibilità. Un errore che non è solo tecnico, poiché chiama in causa una chiara responsabilità politica che è inammissibile derubricare a semplice distrazione”.
“La promozione della Puglia – prosegue Stefàno – e della sua eccellenza enoica, dei paesaggi, dei suoi vitigni, del suo vino, che sono un tutt’uno forte e unico al mondo, deve essere una missione, non il frutto di un’azione routinaria, di una fastidiosa rincorsa di appuntamenti promozionali considerati “troppo frequenti”. Dev’essere interpretata con cura, con amore e passione perché ha a che fare con il territorio, con l’identità di una terra a forte vocazione in cui i vitigni hanno disegnato il paesaggio oltre ad aver scritto il dna delle nostre comunità. Ma ha a che fare anche con un comparto che ha faticato per conquistare protagonismo e credibilità internazionale e che vuole continuare a correre”.
“Comprendo bene, dunque, la rabbia e la preoccupazione dei produttori increduli, prima a Dusseldorf ed oggi al Vinitaly, dinanzi a quella che agli occhi di tutti appare come il risultato di una sciatteria. È un fatto gravissimo. E il rimpallo di responsabilità è ancor più grave, dinanzi al quale è impossibile restare in silenzio. Continuando così la Puglia – conclude Stefàno – da regina rischia di diventare zimbello”.
La società di comunicazione aggiudicataria del bando Unioncamere per la presenza di Puglia Agricoltura alle Fiere, fa sapere in una nota che: “L’immagine è stata selezionata – scrivono – a seguito di una ricerca effettuata su banca dati Shutterstock basata su una selezione attraverso parole chiave, quali ‘Puglia-wine’. L’immagine oggetto del portale è risultata tra le molteplici disponibili a partire da questa ricerca attraverso keywords. Si evidenzia inoltre che l’immagine utilizzata, e presentata da banca dati Shutterstock come riguardante il territorio pugliese, non era in alcun modo riconducibile al territorio cileno”.