GALLIPOLI (Lecce) – Due anni di reclusione (a fronte di una richiesta di quattro anni). E’ questa la sentenza per il pescatore 57enne di Gallipoli arrestato a fine dicembre con l’accusa di aver adescato due ragazzini con la scusa di piccole somme di denaro. La sentenza nei confronti di C.V. è stata emessa dal gup Stefano Sernia nel giudizio che si è celebrato con il rito abbreviato. Il giudice ha riconosciuto l’ipotesi attenuata del reato di atti sessuali con minorenni concedendo le circostanze generiche prevalenti sulla recidiva specifica. La difesa, dopo una lunga arringa, ha evidenziato come i postumi delle vittime non fossero certi dopo i presunti abusi. L’imputato è sempre detenuto.
Finì in carcere il 30 dicembre dopo un’indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Gallipoli agli ordini del capitano Francesco Battaglia. I presunti episodi si sarebbero verificati tra luglio e settembre. C.V. avrebbe avvicinato due ragazzine offrendo somme di denaro (10 0 20 euro) in cambio di effusioni e palpeggiamenti nelle parti intime per appagare i propri appetiti sessuali. Un adescamento risalirebbe in occasione della festa patronale di Santa Cristina e nei mesi immediatamente successivi. Uno dei due ragazzini, però, a distanza di tempo, trovò il coraggio di confidarsi con i propri genitori dando così il via alle indagini condotte dai carabinieri.
I militari hanno raccolto numerose testimonianze e una serie di elementi che avrebbero accertato le presunte responsabilità del molestatore. E i sospetti si sono concentrati anche su un altro ragazzino. Le due vittime si sono costituite parte civile. Verranno risarcite con 5mila euro ciascuno assistite rispettivamente dagli avvocati Pompeo Demitri e Stefano Chiariatti. C.V. ha poi confessato gli episodi nel corso di un lungo interrogatorio davanti al gip.
F.Oli.