Sono Tania Rizzo, ho 42 anni, sono sposata con Gianluca e, con lui, condivido la passione per l’arte e la natura. Sono titolare di uno studio legale e mi occupo, da sempre, di processi penali. Adoro fare lunghe camminate per le strade cittadine e in riva alle nostre marine, perché ogni volta scopro angoli pieni di bellezza, ed appena ho tempo libero, infilo scarpe comode e inizio a camminare: Lecce regala sempre mille sorprese.
E’ la prima volta per lei in campagna elettorale: cosa l’ha portata a decidere di candidarsi?
“Sì, è vero: questa è la prima volta che mi candido come consigliera al Comune di Lecce ma sono sempre stata attenta e sensibile alla politica nazionale e locale, ritenendo un mio dovere civico essere sempre informata e preparata sui temi politici e sulle scelte dell’amministrazione. Inoltre, ho sempre seguito con passione le campagne elettorali degli anni precedenti. La mia candidatura, in effetti, parte dall’amore per la mia città, dallo splendore del barocco alla bellezza delle marine cittadine, e dalla volontà di mettere a disposizione tutto il bagaglio culturale e professionale che ho accumulato in questi anni, vivendo e svolgendo la mia attività professionale a Lecce ma confrontandomi anche con tante altre realtà lontane. Ho deciso di candidarmi anche per sostenere come futuro sindaco Mauro Giliberti, che ho sempre apprezzato e stimato come giornalista e che, non dubito, saprà trasferire al governo cittadino tutto il suo entusiasmo, la sua serietà, i suoi valori di buon padre di famiglia e di professionista serio e preparato.”
Le chiedo due buone ragioni per le quali un elettore dovrebbe scegliere lei.
“Chi ha già deciso di votarmi lo sta facendo perché crede nella mia caparbietà nel trovare nuove soluzioni ai numerosi problemi sociali che affliggono molti concittadini. Sono fermamente convinta, infatti, che sia arrivato il tempo di riscrivere le politiche sociali di questa città, di sostenere e tutelare tutte le fasce più deboli della cittadinanza, come sono i giovani, gli anziani, le persone diversamente abili ed anche coloro che hanno perso la famiglia, che sono senza lavoro, che hanno patito l’abbandono o che sono stati sottoposti a pena detentiva. Tutti coloro che, oggi, vengono indicati come cittadini deboli devono trovare una voce nel prossimo governo cittadino perché tanto, tantissimo si può e si deve fare per restituire loro i diritti e la dignità.
Sono convinta, inoltre, che chi amministra è portavoce della comunità cittadina e che per questo motivo, dopo l’11 di giugno, deve continuare a vivere fra la cittadinanza, girando per le strade, incontrando e ascoltando tutti i leccesi, perché questo è l’unico vero modo di svolgere bene il ruolo di amministratore della città.
Ecco, quindi, le due buone ragioni: una di contenuto e una di metodo.”
Quali sono per lei le urgenze di Lecce.
“Come già ho risposto, anzitutto il welfare cioè trovare soluzioni ottimali per far vivere meglio tutti i leccesi, nessuno escluso. E, poi, accendere di nuovo quel meccanismo che si chiama curiosità e passione: una buona amministrazione cittadina deve saper risvegliare l’attenzione di tutti i cittadini verso l’arte, verso l’ambiente, verso le strutture della città, verso ogni piazza e ogni strada. Ovvio, però, che per far questo è necessario che l’arte, l’ambiente, le strutture civiche e i servizi siano messi alla portata di tutti i leccesi.”