BARI – La liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali non lascia sereni i sindacati che sono tornati a Bari per discutere dell’annoso problema insieme ai vertici della Regione Puglia.
I segretari di Uiltucs, Filcams, Fisascat hanno partecipato ad un’audizione che si è tenuta questa mattina in Commissione attività produttive, presieduta dal consigliere Donato Pentassuglia, insieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone ed alle associazioni datoriali Confcommercio, Federdistribuzione e Confesercenti.
“Abbiamo chiesto un incontro a livello regionale per cercare di mettere ordine nel mare magnum delle aperture indiscriminate di negozi e centri commerciali anche nei giorni festivi e durante le domeniche – ha commentato la segretaria regionale Uiltucs, Antonella Perrone -. La questione si è ripresentata anche quest’anno, in occasione dei ponti del 25 aprile, del 1° maggio e delle celebrazioni pasquali, portando con sé uno strascico di polemiche a causa della difficoltà dei dipendenti di riuscire a conciliare i ritmi lavorativi con i tempi della vita privata e famigliare”.
“La liberalizzazione degli orari ha lasciato carta bianca agli esercenti: allo stato attuale ciascuno può decidere in piena autonomia di tenere alzate le saracinesche h24 per 365 giorni all’anno, organizzando liberamente anche i turni di lavoro – ha aggiunto la segretaria – . D’altra parte però, questa deregolamentazione ha causato una situazione di malessere diffuso nei dipendenti che reclamano il diritto al riposo. Non è trascurabile neppure il fatto che le festività rappresentino una parte importante nella storia di questo Paese: la valorizzazione del tessuto culturale e delle tradizioni ha un’importanza di cui dobbiamo tenere conto”.
“Uiltucs, insieme ai sindacati, ha sollecitato la necessità di governare a livello regionale il regime di aperture e chiusure dei negozi in occasione dei giorni rossi del calendario, e questo anche alla luce delle recenti sentenze della Corte di Cassazione che hanno negato all’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia di disciplinare autonomamente la materia”, ha proseguito Antonella Perrone.
Sul punto, però, si è raggiunta una prima intesa: “Oggi abbiamo convenuto che il governo degli orari e aperture dei negozi può essere concordato mediante accordi di buone prassi. Associazioni datoriali, organizzazioni sindacali ed Anci devono mettersi a lavoro per raggiungere un’intesa che abbia una duplice finalità: spingere il Parlamento a entrare nel merito di una proposta di legge che modifichi l’impostazione normativa voluta dal governo Monti; verificare se esistano le condizioni per avviare una fase di sperimentazione in Puglia”.
Le parti hanno deciso di fissare un incontro a breve giro di posta, in sede di assessorato allo Sviluppo Economico, tra il 15 ed il 20 del prossimo mese di giugno.
Valeria Carluccio