BOTRUGNO – Dal 26 di questo mese è operativo un percorso sensoriale tra gli straordinari sapori della tradizione: dieci blogger e giornalisti saranno i testimoni speciali di un progetto che si concluderà il 31 maggio prossimo. Un’esperienza che nasce grazie al lavoro dell’associazione Jump-in di Poggiardo, punto di riferimento sul territorio e leader nei progetti relativi agli scambi interculturali. Insieme agli sforzi dell’associazione guidata dalla presidente Valeria Carluccio, determinante è stato il lavoro di promozione territoriale del Comune di Botrugno, col sostegno della Regione Puglia, Agenzia Regionale per il Turismo, Assessorato Industria Turistica e Culturale. L’educational è l’occasione che mancava a Botrugno, ed in generale all’intero Salento, per far riscoprire quelle che erano le antiche culture del territorio, legate perlopiù al cibo.
Sappiamo tutti che il Salento è noto per l’ottima gastronomia, ma, qualche volta, si dimenticano quelle che sono le tradizioni per far spazio ad una cultura culinaria più veloce ed innovativa. L’amministrazione locale ha pensato di valorizzare le ricchezze gastronomiche locali della tradizione e, quindi, la propria economia agevolando questo progetto. Una scommessa del Comune di Botrugno, dunque, che soprattutto nel periodo di maggiore flusso turistico vuole attirare nuove presenze nell’entroterra.
Quello che si vuole creare attraverso questa iniziativa è un vero e proprio incubatore di idee, ricette, tradizioni, aspetti particolari delle nostre zone, che possa fungere da volano per lo sviluppo turistico al di là dei tre mesi estivi e delle zone balneari.
Sì, abbiamo delle spiagge e delle coste magnifiche ma il Salento non è solo quello. Ci sono centinaia di paesini nell’entroterra ricchi di sapere e di storia, che sottovalutiamo, ma per un turista non sono così comuni.
L’idea è quella di trasmettere la cultura dei borghi salentini principalmente attraverso il cibo. Il cibo accomuna tutti, è un attrattore unico ed è per questo diventa un vero e proprio volano di sviluppo turistico.
L’intero programma, dunque, si base sulla scoperta degli antichi sapori della Puglia, ma anche sulla conoscenza di alcuni dei più noti processi produttivi salentini: quello dell’olio e del vino.
L’olio è considerato l’oro del Salento perché è dall’amore per questa terra dolce e fiera che nasce un olio che tutto il mondo ci invidia. Il salento è una terra dalle tradizioni ancora vive e noi vogliamo conservarle, trasmetterle e farle conoscere agli esterni. Ci sono aziende che si fondano sulla cura con amore di uliveti secolari, ne raccolgono i frutti migliori e producono un olio extravergine veramente di qualità.
Ci sono città, paesi, regioni che hanno fatto della loro cultura culinaria un vero e proprio patrimonio immateriale dell’umanità, ed è questa la nostra, forse utopistica, intenzione.
Il progetto nasce dalla voglia di questo Comune di riscoprire e far riscoprire quelle che sono le bellezze del territorio a prescindere dalle ormai risapute attrazioni balneari.
La Puglia, ed in particolare il Salento, è ricco di tante altre piccole sfaccettature che nell’interesse collettivo sorgono solo in un secondo momento, ma che, in realtà, fanno parte della cultura e della tipicità del luogo.
Ogni turista che viene in Puglia per ammirare le bellissime coste, sicuramente non disprezzerà un piatto di maccheroni ed orecchiette, un piatto di polpette fritte, oppure le buonissime sagne ‘ncannulate.
L’educational, quindi, ha la finalità di incentrare l’interesse dei visitatori solo ed esclusivamente sul patrimonio enogastronomico del territorio, puntando su di esso come un mezzo per trasmettere la cultura del luogo e come un attrattore turistico. Si prefigge di tracciare un sentiero lungo il quale tutte le persone che lavorano o sono interessate al turismo ed alla cultura del cibo possano generare un circolo virtuoso in cui il tutto possa cooperare donandosi a vicenda nuove risorse e nuove possibilità.
Partiamo dalla considerazione che la cultura Salentina, non solo recentemente, ha già dimostrato una buona attrattività presso il pubblico nazionale ed estero, generando curiosità ed interesse e dimostrando la capacità di colpire un numero di visitatori altissimo.
I partecipanti al progetto portano a casa conoscenze vissute, più complete e vivide di quelle che avrebbero potuto apprendere nei libri o nelle guide turistiche. Se più vivide e vissute saranno tali conoscenze, più vivo sarà l’impegno che i partecipanti metteranno nel tentare di farle conoscere al loro rientro in patria.