LECCE – Tra le urgenze a cui occorre dare risposta in città vi è quella del Canile Sanitario di Lecce, una struttura sequestrata dalla Procura nel 2013 a causa delle condizioni invivibili e di estremo degrado in cui erano costretti a vivere decine di animali.
Oggi, dopo quattro anni, per quella struttura, di cui sono custodi giudiziari i volontari dell’Associazione Nuova Lara, nessuna azione concreta è stata intrapresa dal Comune di Lecce.
“La condizione del canile sanitario di Lecce – spiega Delli Noci – di cui si occupano tanti volontari con grande passione deve essere presa seriamente in considerazione e necessita di risposte chiare e concrete. A quanto pare, dal giorno del sequestro poco è cambiato: l’Amministrazione comunale si è fatta carico soltanto di alcuni interventi di manutenzione ordinaria e non di interventi risolutivi e strutturali relativi, per esempio, al risanamento dei box dove sono custoditi i cani, fatto che ha reso la struttura fatiscente e pericolosa sia per gli animali sia per il personale. Non solo – continua Delli Noci – i continui ricoveri giornalieri hanno portato ad un sovraffollamento difficile da gestire, la struttura dovrebbe contenere quaranta cani e ne ospita almeno il triplo. A questo proposito, ricordo che, come stabilito per Legge, il Comune è responsabile della gestione del randagismo sul territorio, problema che non può essere totalmente delegato alla ASL e alle associazioni di volontariato impegnate a ridurre e prevenire questo fenomeno tramite campagne di sensibilizzazione ed interventi di sterilizzazione per il controllo delle nascite.
Pare infatti che nessun tipo di attività di prevenzione sia stata svolta dal Comune che avrebbe potuto attivare controlli sostanziali sul territorio, oppure organizzare le giornate del microchip gratuito o ancora partecipare al bando regionale per la sterilizzazione dei cani di proprietà. Ricordo che ridurre il randagismo significa ridurre una spesa sul bilancio comunale che potrebbe essere impiegata per servizi ai cittadini.
È necessario dunque – conclude Delli Noci – che il Comune di Lecce fornisca risposte concrete volte a risolvere la situazione oramai insostenibile in cui versa il canile sanitario della città e si faccia portavoce dei diritti delle persone che vi lavorano e degli animali che lì vivono”.