PORTO CESAREO (Lecce) – Ha ottenuto gli arresti domiciliari in casa di una sorella condizionati dall’utilizzo del braccialetto elettronico Cosimo Damiano Rizzello, il 43enne di Porto Cesareo, arrestato sabato scorso dopo aver cercato di speronare e di ferire l’ex moglie con un martello. Per ora, Rizzello rimane in carcere (sono stati concessi quattro giorni per trovare l’attrezzo) in attesa che la polizia giudiziaria reperisca un braccialetto elettronico (anche se nei fatti si tratta di congegni piazzati alla caviglia). Per qualche giorno, l’uomo entrerà in una sorta di “limbo”, dove può sperare di lasciare il carcere, solo a condizione che venga trovato un apparecchio elettronico. Nel corso dell’udienza di convalida, l’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Bonsegna, ha confessato l’episodio smentendo però di aver mai voluto far del male alla donna. Rizzello ha riferito davanti al gip Alcide Maritati di aver incontrato per caso l’ex moglie e di non averla mai inseguita.
Il parapiglia si è verificato in via Monti dove si è sfiorata la tragedia. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e più volte segnalato all’autorità giudiziaria dai carabinieri di Porto Cesareo per i suoi trascorsi violenti nei confronti della donna (con tanto di richiesta di misura cautelare nei suoi confronti), alla vista della ex moglie non avrebbe esitato a speronare l’auto con a bordo della 39enne.
Subito dopo, l’uomo è sceso dalla macchina con un martello in mano per colpirla. Solo l’intervento di alcuni cittadini ha evitato il peggio. Come testimoniato dalle persone intervenute, Rizzello avrebbe voluto raggiungere la donna per ammazzarla. Non potendo raggiungere il proprio obiettivo si è immediatamente allontanato. La fuga è stata breve. Poco dopo è intervenuta una pattuglia dei carabinieri. I militari erano stati informati che l’uomo, uccisa la donna, avrebbe deciso costituirsi. Un piano, ritengono gli investigatori, pianificato nei minimi dettagli.
Rizzello è stato così fermato. Dopo una perquisizione in auto i militari hanno ritrovato e sequestrato il martello utilizzato per minacciare la donna. L’immediato sopralluogo sul luogo dello speronamento e la raccolta delle testimonianze hanno consentito di ricostruire e cristallizzare quanto accaduto. Su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Stefania Mininni, Rizzello è stato arrestato con le accuse di lesioni personali, atti persecutori e danneggiamento.
F.Oli.