LECCE – Con una nota recapitata a mezzo PEC l’Ingegnere Rocco Merico, Dirigente del Servizio Tutela e Valorizzazione Ambiente della Provincia di Lecce, ha negato all’Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce il rinvio della Conferenza dei Servizi da svolgersi in simultanea e modalità sincrona il prossimo 8 giugno ai fini del rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativamente al progetto per la realizzazione di un impianto per il trattamento della frazione organica della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e per la produzione di compost e bio metano da realizzarsi nei pressi della Zona Industriale di Lecce e Surbo su proposta della ditta Metapulia srl.
Andrea Guido, non appena intercettata la convocazione, prima ancora che fosse giunta nei suoi uffici, aveva immediatamente chiesto il rinvio della conferenza tecnica affinché potesse prendervi parte la nuova amministrazione che andrà insediarsi a Palazzo Carafa dopo le prossime ed imminenti elezioni amministrative.
«Fermo restando che sono contrario alla realizzazione dell’impianto perché il sito previsto è troppo vicino al centro abitato e alle sedi di alcune aziende che producono generi alimentari, in considerazione dell’entità e dell’importanza del progetto presentato – dichiara l’assessore leccese – della grande rilevanza che esso assume nei confronti dei cittadini residenti nelle aree limitrofe, atteso che in data 11 giungo 2017 sono previste le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale della Città di Lecce, avevo chiesto alla Provincia di voler rinviare la data prevista per la convocazione della suddetta Conferenza dei Servizi almeno all’ultima settimana di giungo.
Ciò affinché potesse essere resa partecipe la nuova Amministrazione che andrà ad insediarsi dopo il prossimo confronto elettorale e che sarà un’espressione rinnovata della volontà popolare locale, rimanendo in carica per i prossimi 5 anni. Evidentemente all’ente Provincia, tutto ciò non importa. Il coinvolgimento dei cittadini attraverso i propri rappresentanti ancor meno. E ci risiamo. Grandi opere calate dall’alto.
Senza che sia perseguita una partecipazione popolare legittima. La motivazione data dal dirigente provinciale è stata che il rinvio avrebbe determinato non poche difficoltà nei confronti delle Amministrazioni/Enti già convocati. Ora mi chiedo: ma queste Amministrazioni/Enti non sono enti di diritto pubblico e non perseguono come fine ultimo l’erogazione di servizi in favore dei cittadini? Allora? Non sarebbe loro dovere fare in modo di cogliere in maniera saggia le opinioni degli stessi dialogando con i nuovi rappresentanti eletti? Vengono pagati per questo o sbaglio? Qui si sta perdendo davvero il senso della gestione della cosa pubblica”.