LECCE – “Quando si affrontano temi come quello della disabilità la sensazione e la preoccupazione di poter accrescere il separatismo giuridico, cioè di introdurre statuti normativi ad hoc della persona con disabilità che ne perpetuino e ne accentuino lo stato di emarginazione, sono sempre dietro l’angolo, perché è facile cadere nell’errore di voler imporre un modello di vita pensato per la società dei sani, creato cioè sulla falsariga degli stereotipi dominanti, giudicati in un primo tempo privilegio dei normodotati e successivamente estesi alla società dei non sani.
L’alternativa è la creazione di una cultura nuova che rivoluzioni le premesse preesistenti sì da consentire l’affermarsi d’una società autenticamente pluralistica che si emancipi dal tradizionale atteggiamento paternalistico pietistico. Tale progetto non può essere rimesso, però, ad una legge, la quale può solo cristallizzare normativamente un mutamento culturale che è già avvenuto o che è in atto nella società. Quando si sente nell’aria che una norma deve nascere tutti gli organi sanno fare il lavoro dell’ostetrico e tutte le argomentazioni sanno prendere la forma del forcipe, reciprocamente finché una norma non è nell’aria non c’è Drittvirkung che tenga”.
Con queste battute la professoressa Gorgoni, ordinario di Diritto privato presso l’università del Salento e coordinatore dell’OperFOR, introduce il tema dell’incontro che si svolgerà presso le Officine Cantelmo, il 26 maggio avente ad oggetto la legge sul dopo di noi, fortemente voluta dal Governo Renzi. Una legge che il Professore Fernando Greco – corresponsabile scientifico dell’iniziativa – giudica migliorabile, ma che costituisce un passo in avanti importante per i disabili e per le loro famiglie che vivono con giustificabile preoccupazione la rarefazione e il venir meno dei rapporti familiari e del sostegno relativo e il rischio di istituzionalizzazione del soggetto debole.
Accanto al trust un istituto molto discusso, perché ancora ritenuto “esotico”, e il vincolo di destinazione, di cui si occuperà il professor Lenzi, la legge ha previsto l’impiego del contratto di affidamento fiduciario, su cui si soffermerà la professoressa Gorgoni, quali strumenti in grado di realizzare un programma destinatario di beni ritagliato sulle esigenze di assistenza e di cura del disabile grave. Il convegno si soffermerà anche sulle agevolazioni fiscali (avvocato Villani) che costituiscono la leva per rendere accessibili i nuovi strumenti di tutela dei disabili cui venga meno il sostegno familiare: strumenti che, come sottolinea il prof. Fernando Greco, corresponsabile scientifico dell’iniziativa, rappresentano uno strumento privato che realizza finalità di assistenza liberando risorse pubbliche dello stato sociale. Contribuiscono a definire il quadro normativo il tema dell’impiego dello strumento testamentario (se ne occuperà il notaio Dipierdomenico) ed il coinvolgimento degli enti non profit (notaio De Felice).
Per maneggiare i nuovi strumenti occorrono competenza e professionalità specifiche che gli organizzatori ed i patrocinatori dell’iniziativa (il Consiglio Nazionale del Notariato, l’Ordine degli Avvocati di Lecce e la Scuola territoriale della Magistartura) confidano possano maturare anche attraverso iniziative come quella in cantiere.