MERINE (Lecce) – Verrà giudicato in abbreviato il poliziotto di origini napoletane arrestato a metà gennaio per il furto di una mitraglietta dall’armeria della Questura. Si tratta di Domenico Cennamo, 45enne residente a Merine (frazione di Lizzanello), sempre detenuto. Stessa strada processuale scelta da Pietro Paolo De Dominicis. Il 52enne, sempre di Merine, è accusato di aver ricevuto l’arma in cambio di 2mila euro. Il processo è fissato per la fine di maggio. Gli arresti risalgono al 17 gennaio scorso. Furono gli stessi colleghi di Cennamo a condurre l’indagine. Gli agenti effettuarono i consueti controlli presso l’armeria della Questura. Un’arma di reparto era stata portata via. Gli accertamenti consentirono di appurare che solo chi aveva la possibilità di accedere nell’area riservata poteva rubare l’arma.
Le indagini interne, avviate con tempestività, restrinsero il cerchio dei sospettati facendo convergere tutte le ipotesi indiziarie su un poliziotto in servizio. Cennamo, appunto. Il poliziotto venne sottoposto ad un serrato interrogatorio. E, sulla scorta degli indizi acquisiti, l’agente confessò davanti al sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Avrebbe deciso di rubare la mitraglietta per motivi economici così come dichiarato nel corso di un interrogatorio-fiume davanti al gip Stefano Sernia. Al giudice raccontò di aver compiuto il furto della mitraglietta in cambio di 2mila euro per consegnarla al pregiudicato De Dominicis.
Raccolta la confessione, gli agenti della Squadra Mobile eseguirono una perquisizione del 52enne dove venne ritrovata la mitraglietta. De Dominicis, assistito dall’avvocato Elvia Belmonte, si trova tuttora agli arresti domiciliari per motivi di salute.
F.Oli.