BARI – In queste ore Michele Emiliano deve fare i conti con le aspirazioni dei suoi alleati: ci sono due deleghe di grande peso da conferire, secondo gli aspiranti. Il presidente della giunta, però, non si è ancora scoperto, nemmeno tra i suoi. Mancano degli assessori che rappresentino i territori di Brindisi e Taranto, ma mancano anche deleghe per il nuovo gruppo fondato dagli scissionisti del Pd. In Articolo 1 c’è Pino Romano, politico di lungo corso brindisino, ed Ernesto Abaterusso, il secondo dei più votati in Puglia (il primo è Sergio Blasi): potrebbe essere scelto uno di questi due nomi. In questo momento ci sono più deleghe concentrate su un unico assessore: Loredana Capone ha lo Sviluppo Economico, ma anche il Turismo e la Cultura. La Sanità, invece, è formalmente nelle mani di Michele Emiliano, ma molto viene fatto dai dirigenti e dall’assessore al Welfare Salvatore Negro: quindi, di fatto, vengono esercitate molte funzioni da quest’ultimo.
In un primo momento di era pensato che al centrista potesse essere conferita ufficialmente questa delega, visto che già ha preso il posto del governatore su diversi affari relativi alla sanità, ma ci sono troppi aspiranti da accontentare e si continua a ragionare prendendo altro tempo. Intanto, l’opposizione attacca. «Il probabile rimpasto della Giunta regionale all’indomani delle primarie del PD suona come un regolamento di conti all’interno della maggioranza. Ci sorprende che Emiliano cerchi capri espiatori a cui scaricare la responsabilità di un risultato poco lusinghiero anche nella Regione di cui è presidente. Perché ci viene in mente il vecchio adagio: chi è causa del suo mal, pianga se stesso! – attacca il forzista Nino Marmo – La questione è rilevante per due ragioni. La prima, è la mancanza di assessori nominati alla guida di settori importanti, dalla cultura alla Sanità. Oggi, dovremmo dedurre che Emiliano non abbia provveduto alla nomina per lasciarsi libero un posticino e aggiustare il tiro dopo la competizione del Pd. Il che non è serio nei confronti dei cittadini a cui questo governo regionale non ha ancora dato risposte su temi fondamentali. Forse, Emiliano avrebbe fatto bene ad essere più presente in Puglia come presidente, perché i cittadini, probabilmente, l’avrebbero seguito di più. Si sarebbe evitato un ‘risultatone’ ed anche uno spettacolo post primarie che ricorda il gioco del risiko».