Da più parti è stato acclarato che il mondo della cultura e della mondanità, nell’accezione delle produzioni poetico-narrative, in provincia di Lecce negli ultimi venticinque anni, si sia mosso in un’ottica lontana dalle élite e dunque in una prospettiva che Stefano Donno definisce “militante”, e dunque popolare, in tre momenti, a partire dalla metà degli anni ’90. In tale direzione, il primo step di sviluppo è stato contrassegnato da quello che va dal 1995 al 2002, il secondo fino al 2010, il terzo fino ai nostri giorni, anche se qui, oggi, si intravede un nuovo incedere.
Ma la “militanza” non riguarda solo la poesia e la narrativa, ma anche la filosofia, anche se il mondo dei “pensatori” si muove con un certo ritardo. In effetti, la filosofia leccese, fuori dall’accademia, muove i primi passi in senso popolare e di massa solo intorno al 2003, grazie al poderoso impulso di Ada Fiore. A lei si affiancano, tra il 2008 e il 2010, Mario Carparelli –che fonda Salento Sofia, ed oggi si occupa di eventi filosofici ed è specialista di Vanini- e Nadia Bray, impegnata nella “filosofia delle periferie”. Tale gruppo iniziale si arricchisce più tardi, nel 2015, di Alessandra Peluso, il cui contributo ed impegno gravitano attorno alla sua pubblicazione “Happy Different – per una filosofia del benessere”.
Di tutto ciò e negli aspetti morfologici e temporali, abbiamo disquisito, in un lussuoso bar di Corigliano d’Otranto, con Ada Fiore –docente nelle medie superiori e sindaco di questo centro tra il 2004 e il 2015- che sin dalle prime battute ha mostrato particolare interesse per la realizzazione di questo pezzo giornalistico, dove la filosofia si è incontrata con la storia, in direzione del rafforzamento della coscienza del nostro territorio e del nostro passato.
Ma chi è il filosofo? Per Ada si deve distinguere il filosofo puro, che è uno speculatore per eccellenza, poco propenso ad uscire dal proprio mondo, dal filosofo “militante”. Qui, il fenomeno filosofico in un’ottica divulgativa, che caratterizza in special modo la nostra provincia, è legato ad addetti ai lavori, che invece, si calano nel sociale per diffondere l’arte del pensare in senso umanistico. E centrali sono gli argomenti dell’amore, dell’amicizia, della felicità, del benessere, del senso della vita, e via discorrendo.
L’evento scatenante, che ha mosso questo mondo giù da noi -dietro il quale vi è ovviamente Ada, che in seguito farà da musa ispiratrice a chi la seguirà in quest’avventura- è il Festival dei Giovani Pensatori, dove la filosofia viene portata nei pub della provincia. Corre il 2003 e tale iniziativa viene seguita dal prof. Fabio Minazzi dell’Unisalento, ma originario di Milano, il quale, a fine del suo mandato a Lecce, ripropone l’iniziativa, ancora oggi attiva, in Lombardia. Un esempio questo di grande rilievo, che pone la provincia di Lecce, sebbene ancora in una prospettiva episodica, come esportatrice di cultura per imitazione.
Certamente, il contributo di Ada Fiore alla filosofia “militante” leccese si presenta di grandissima portata e di esempio per tutti coloro che dal suo operato traggono motivi della loro azione filosofica divulgativa. Diverse sono le sue pubblicazioni, tra le quali vanno segnalate Vota Socrate, del 2012, SOS Marx, del 2013, e Kalopolis, del 2016. Di non minore importanza è la circostanza che tramite la sua iniziativa, Corigliano d’Otranto acquisisce il titolo di Città della Filosofia, dove nel 2012 viene aperto uno sportello di consulenza filosofica: qui, un contributo di spicco viene dato anche da Graziella Lupo.
Molto interessante, e perfettamente al passo con i tempi moderni, è la recente evoluzione del pensiero creativo di Ada, che in certi tratti unisce la filosofia all’economia. Ada, così, conia i termini: prodotti filosofici; turismo filosofico; imprenditoria filosofica; industria filosofica. Si proietta dunque, in maniera significativa, verso il mondo del “consumo filosofico”, che pare essere in una fase di sviluppo incipiente e di cui lei è una pioniera e quasi certamente l’anima. E ci si aspetta nei prossimi anni un boom nel Salento, di questo mondo, che produrrà sicuramente benessere e ricchezza, delle quali non potrà non tenersi conto.
Mauro Ragosta