SQUINZANO (Lecce) – Vivere senza supermercato si può? Può sembrare una domanda stravagante e verrebbe subito da chiedersi perché mai si dovrebbe rinunciare a tutte le certezze e le comodità che offrono i supermercati, senza parlare della vastissima tipologia di prodotti a cui siamo ormai abituati e con cui ci illudono di poter soddisfare ogni nostra necessità, vera o presunta tale. Ma, se ci fermiamo a pensare un po’ su, ci accorgiamo che in fondo non è un’idea così strampalata.
Significherebbe, per esempio, privilegiare i prodotti a chilometro zero, ossia prodotti alimentari coltivati da aziende agricole locali; potremmo addirittura sapere come quegli alimenti sono prodotti e questo comporterebbe, non solo dare una mano concreta all’economia del nostro territorio, ma cominciare davvero a mangiar sano, seguendo un’alimentazione naturale, indispensabile per crescere in buona salute e in armonia con l’ambiente. Non saremmo più un elemento passivo, succubi delle grandi multinazionali che, su scala mondiale, seguendo le logiche del guadagno, orientano e condizionano le nostre scelte. Significherebbe, in ultima analisi, riappropriarsi della nostra facoltà di scegliere tra un sistema dove sono gli altri che decidono sui nostri gusti e le nostre necessità e una concezione di vita alternativa più sostenibile, lontana dai criteri di mercato, in sintonia con noi stessi e i nostri reali bisogni. È utopia? Una chimera irraggiungibile? Non proprio, ad esempio esiste già, anche qui da noi, il mercato solidale che va in controtendenza rispetto alla grande distribuzione. Sono tanti gli accorgimenti a cui potremmo ricorrere per cambiare in meglio il nostro stile di vita, senza pensare a tutte le intolleranze alimentari e non di cui sono in molti a soffrire e che ci obbligano, nostro malgrado, a prendere coscienza che fare un passo del genere è diventato ormai una questione di salute. C’è chi questa scommessa l’ha vinta e ha deciso di condividere con tutti la sua esperienza di vita.
Lunedì, 29 maggio alle ore 19.30 a Squinzano nella sede della MALACHIANTA, associazione per il Territorio e l’Agricoltura a tutela dei piccoli coltivatori, dell’ambiente, della salute e della promozione sociale, in via Umberto I, Elena Tioli racconterà la sua esperienza lontana dalla grande distribuzione, esperienza che oggi è diventato un libro, Vivere senza supermercato (Terra Nuova Edizioni). «Non andarci mi fa stare bene. So da dove arriva quello che mangio e come vengono fatti i prodotti che utilizzo. Mi piace decidere in che tasche far finire i miei soldi, evitando di finanziare multinazionali e, nel mio piccolo, dando una mano a forme di produzione alternativa, più sostenibile e giusta».
Un cammino che racconta quotidianamente nel suo blog, Vivi Come Mangi. “Senza supermercato si può. Si può vivere, mangiare e persino risparmiare evitando di fare la spesa nelle catene della grande distribuzione, privilegiando invece piccoli produttori locali, gruppi d’acquisto, negozi dello sfuso e auto produzione. E, si badi bene, non è cosa possibile solo per chi non ha null’altro da fare e tanto tempo a disposizione, o solo per chi abita in campagna o nel paesino di montagna. Tutt’altro. Si può rinunciare al supermercato anche se si abita in una grande città, anche se si lavora e si ha una famiglia da accudire, anche se si ha poco tempo per cucinare. Basta volerlo, organizzarsi ed essere disponibili a rivedere alcune abitudini».
Marcella Negro