SALENTO – È tutto pronto per l’ultima sfida, quella dei ballottaggi, quella in cui si decide definitivamente il sindaco. Nessuno dei Comuni, che sono andati al voto due settimane fa, con popolazione superiore ai 15 mila abitanti è riuscito ad eleggere il suo sindaco al primo turno. Crociare su una delle liste che sostengono i due candidati sindaci equivarrà al voto espresso nei confronti di uno dei due. Quindi, si torna al voto: domenica 25 giugno, dalle 7 alle 23, per crociare un solo nome dei due in campo. Nessun apparentamento tranne a Lecce. Tutti gli altri corrono senza nuove alleanze. A Galatina, Galatone, Casarano e Tricase le divisioni nei partiti classici hanno fatto la differenza.
LA SITUAZIONE A LECCE
Nel capoluogo di provincia si è verificata una situazione anomala che nel centrodestra, visto lo scontro fratricida che aveva preceduto le elezioni, si temeva da tempo: le liste del candidato sindaco hanno superato il 50 per cento delle preferenze, invece Mauro Giliberti si è fermato a meno di 5 punti dalla meta (45,22), mentre il secondo arrivato, Carlo Salvemini, ha totalizzato il 28,97 per cento dei voti. La beffa, che ha portato il centrodestra al ballottaggio dopo 20 anni, è dovuta anche ai “franchi tiratori” delle amministrative, che in questo modo hanno contestato la candidatura di un esterno e hanno cercato di giocare su due tavoli diversi. Giliberti ha parlato di “furbacchioni”. A Lecce, tra l’altro, è stato chiuso l’unico apparentamento ufficiale della provincia: Alessandro Delli Noci ha stretto un patto col centrosinistra e in caso di vittoria sarà sicuramente vicesidaco. L’accordo ha scatenato le polemiche del sindaco uscente, che ha ricordato che un anno prima l’attuale candidato sindaco del centrosinistra attaccava l’ex assessore all’Innovazione perché parte integrante e sostenitore delle politiche dell’amministrazione uscente. Salvemini ha replicato che con Delli Noci c’è un intento di cambiamento capace di far incontrare e riscrivere due programmi molto vicini negli obiettivi. Alle urne sono chiamati 77.360 votanti: questa volta vince chi ha la maggioranza semplice, si può vincere anche per un voto. In caso di parità vince chi ha totalizzato più voti con le liste.
A GALATINA LA SINISTRA SI DISSOLVE E LASCIA IL CAMPO LIBERO AD AMANTE E DE PASCALIS
Il centrosinistra si dissolve, dopo una serie di lotte fratricide, in una corsa a tre che lascia a bocca asciutta Paola Carrozzini, candidata Pd, Daniela Sindaco, leader dei dissidenti Dem, e Roberta Forte, rappresentante dell’area degli ex vendoliani: erano tutt’e tre candidate sindaco. Al ballottaggio restano in campo, senza apparentamenti, Giampiero De Pascalis, supportato dai fittiani, Udc, forzisti e dalle civiche e Marcello Amante, sostenuto da civiche, ma con un passato vicino al centrodestra.
A CASARANO STEFANO SFIDA MEMMI
Il sindaco uscente, Gianni Stefano, non ce l’ha fatta per poco: ora dovrà vedersela con l’avvocato Mauro Memmi, figlio di un ex deputato DC. Da una parte il centrodestra prevalentemente fittiano, dall’altra il centrosinistra con Pd e Udc: anche questa è una sfida dalla grande valenza politica. Nessun apparentamento anche a Casarano: i pentastellati si tengono stretto il loro 14 per cento e inseriscono in Consiglio il loro candidato sindaco Giuranno. Stessa sorte per gli undici punti di Emanuele Legittimo, con la sua lista “Casarano Insieme si può”.
A GALATONE NISI CERCA LA RICONFERMA CONTRO IL CENTROSINISTRA DI FILONI
Livio Nisi, sindaco uscente, è appoggiato da buona parte del centrodestra: ci sono Fratelli d’Italia e i fittiani di Direzione Italia. Mancano all’appello i forzisti, che hanno rifiutato l’apparentamento. Alemanno, candidato sindaco in rottura con Forza Italia, che ha corso con Andare Oltre, il movimento ideato da Pippi Mellone,sconfitto al primo turno, per coerenza ha lasciato libero il suo elettorato: in realtà entrerebbe in Consiglio solo se vincesse Flavio Filoni, consigliere uscente del Pd, sostenuto da molte civiche. Nisi potrebbe aver stretto accordi sottobanco con esponenti forzisti, secondo le indiscrezioni che circolano. Domenica vedremo se queste voci sono fondate.
A TRICASE LA SFIDA CHIURI – DELL’ABATE
L’avvocato Chiuri va al ballottaggio contro Dell’Abate: il primo è sostenuto da alcune civiche e una parte dell’area di centrodestra, insieme a qualche transfugo del centrosinistra. Dell’Abate non ha chiuso apparentamenti con gli altri della sua area, pur essendo il candidato ufficiale del Pd: Maria Assunta Panico, attuale vicesindaca, e Fracasso, appartenente agli ex vendoliani (sinistra italiana non entra in Consiglio), non sono scesi a patti per dissidi interni al centrosinistra, che durano da troppo tempo ormai. Francesca Sodero M5S entra in Consiglio e non aiuterà nessuno dei due candidati in campo.
Domenica conosceremo i cinque nomi: cinque sindaci chiamati a governare città importanti nel Salento.
Garcin