CASARANO – COPERTINO (Lecce) – Un supplemento d’indagine di altri sei mesi nell’inchiesta sul presunto giro di falsi finanziamenti accesi da una società di intermediazione finanziaria di Casarano all’insaputa dei propri clienti. Il sostituto procuratore Angela Rotondano ha chiesto e ottenuto una proroga d’indagine “perché gli accertamenti finora condotti non sono stati ancora conclusi e necessitano di ulteriori approfondimenti”. Al momento nel registro degli indagati compaiono due nomi: il legale rappresentante della società residente a Casarano e un dipendente: un broker di Copertino. L’accusa mossa dalla Procura è di truffa aggravata in concorso.
Gli accertamenti, condotti dai militari della Guardia di Finanza, sono stati avviati ormai da tempo sulla scorta delle segnalazioni di alcuni clienti che hanno riferito di aver ricevuto lettere con richieste di pagamento per finanziamenti mai accesi. Le vittime risiedono in provincia. Molte, addirittura, vivono fuori provincia. In particolare nel brindisino. Le anomalie sono così finite all’attenzione della Guardia di finanza. Nei mesi scorsi i militari, su delega del magistrato inquirente, si sono presentati presso la sede della finanziaria con in mano un decreto di sequestro. Gli investigatori hanno acquisito una corposa documentazione. Al vaglio sono finite decine di pratiche di finanziamenti che, stando ai primi risultati investigativi, sarebbero state curate dal broker di Copertino.
Gli accertamenti sono stati così estesi in casa dell’impiegato dove i finanzieri hanno sequestrato le richieste di finanziamento con i relativi documenti di identità. Ed è emerso il sistema sui cui si fonderebbe il presunto raggiro. Il broker avrebbe acceso finanziamenti utilizzando buste paga false o documenti posticci acquisendo i dati dei potenziali clienti. Una truffa ben congegnata compiuta (probabilmente) con altre insospettabili complicità. Come sarebbe entrato in possesso il broker di dati personali di ignari beneficiari dei finanziamenti? Il sospetto è che il giro possa essere ben più vasto di quanto inizialmente immaginato. Da qui il supplemento d’indagine chiesto e ottenuto dalla Procura per estendere accertamenti e approfondimenti per altri sei mesi.
F.Oli.