LECCE – Da sabato 1 luglio e fino a lunedì 23 ottobre, le sale del Castello Carlo V ospiteranno la mostra “Mario Schifano e la Pop Art in Italia”. Il progetto a cura di Luca Barsi e Lorenzo Madaro, è promosso da Thentra e Oasimed in collaborazione con Galleria Accademia di Torino, sotto il patrocinio del Comune di Lecce e sostenuto da Axa Cultura.
Protagonisti i 4 maestri di rilievo nella storia dell’arte italiana e internazionale del secondo ‘900: Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni. Un gruppo di artisti, di amici, poi definito “Scuola di Piazza del Popolo” , che erano soliti ritrovarsi al Caffè Rosati di Roma.
Tra la fine degli anni ‘50 e gli inizi dei ’60, proprio la capitale della Dolce Vita di Fellini, più di ogni altra città italiana, era ricca di fermenti culturali e artistici. Tra via di Ripetta, via del Corso e via del Babbuino si concentravano gli incontri e gli scambi tra artisti, poeti, critici e mercanti d’arte. Nei pressi di Piazza del Popolo, sono le gallerie private La Salita e La Tartaruga a proporre i nuovi giovani artisti ispirati dal clima culturale degli anni italiani del dopoguerra e dagli stimoli provenienti dalle nuove espressioni artistiche, in particolare dalla Pop Art, presentata ufficialmente in Europa nel 1964 alla 32esima edizione della Biennale di Venezia. Non una rielaborazione passiva del movimento americano in cui spicca Andy Warhol ma un’elaborazione personale, quella degli artisti italiani, riflettendo su motivi dell’immaginario comune, creando un nuovo linguaggio espressivo con gli oggetti presi dalla strada, dai cartelloni pubblicitari, dalla cultura dei mass media.
Mario Schifano, figura principale della Scuola di Piazza del Popolo, sarà protagonista della sezione principale della mostra, ripercorrendo le tappe del suo itinerario artistico. In esposizione tra l’altro, due paesaggi che evidenziano la smaterializzazione del colore, che diviene liquido pur mantenendo tutta la sa forza espressiva e la sua identità.
Ma ancora le opere degli anni ’60 di Franco Angeli in cui sintetizza le tracce del passato, riconoscendone l’importanza; quelle di Tano Festa, tra cui una sua celebre Persiana e le opere rare della donna del gruppo, Giosetta Fioroni, con le sue figure femminili dai volti argentati entrate di diritto nella storia dell’arte contemporanea.
Ma questo è solo l’assaggio di una mostra che si preannuncia ricca di eventi e attività collaterali .
M. Lat.