LECCE – Nell’ultimo giorno prima del silenzio elettorale rancori e veleni traboccano dal palco. Il ballottaggio è un ring su cui si disputa un incontro all’ultimo sangue. Con il centrosinistra c’è Alessandro Delli Noci, l’ex uomo del sindaco uscente, che si trasforma in un tagliente boomerang capace di portare gli ex compagni di coalizione al ballottaggio e di lanciare accuse pesantissime. “Gestione dedita solo agli amici, con gli uffici comunali spostati al Tiziano. Non è la giunta dei più suffragati, ma dei più indagati. Hanno fatto della casa comunale la loro dimora, delle case private gli uffici di accoglienza dei cittadini; dei telefoni privati del comune le loro utenze private” – ha chiosato il candidato sindaco del centrosinistra. Delli Noci ha rincarato la dose parlando di trasparenza, legalità, partecipazione e poi ha chiarito: “Non attaccavo Monosi personalmente, ma per il fatto che è interdetto e Perrone lo candida lo stesso”. “Vi chiedo di votare chi volete, ma a testa alta, con dignità” – ha concluso Carlo Salvemini, lanciando una accusa implicita di clientelismo nei confronti dell’amministrazione Perrone.
I programmi tra due ex rivali, che ora sono insieme sul palco con Stefano e il segretario cittadino Pd, Fabrizio Marra, si incontrano: si può cercare di smontare il filobus (Delli Noci voleva utilizzarlo come collegamento dell’hinterland); si può anche puntare su palestre all’aperto. Poi l’altro tema caldo: “Cercheremo di utilizzare gli alloggi popolari per risolvere i problemi: non per creare clientele”.
Alle 21:45 sale Giliberti sul palco: “Sapete perché vinceremo? Perché ce lo meritiamo! Perché siamo gli stessi di quando abbiamo cominciato: le persone che sono adesso in piazza hanno un vissuto comune, sono le stesse di sei mesi fa. Quelli che c’erano prima di noi in piazza Sant’Oronzo, invece, non si conoscono nemmeno, sono il risultato di un patto di potere barese”. Mauro Giliberti esordisce così, parlando di linearità e coerenza, “che a sinistra si è persa”: una frecciatina a quello che il centrodestra chiama “inciucio tra Salvemini e Delli Noci, sotto la regia di Michele Emiliano”. Mauro Giliberti spiega che la sua coalizione ha sempre parlato di contenuti: della lotta alla povertà e degli interventi che hanno reso Lecce migliore in 20 anni. “Con tanti candidati sindaci in campo abbiamo rischiato di essere una delle poche città con un sindaco vincente al primo turno” – ha spiegato Giliberti. Il candidato del centrodestra ha chiarito che è pronto a combattere contro la povertà, che si è ritrovato con i suoi “non per decidere il vicesindaco, come hanno fatto dall’altra parte, ma per trovare i soldi per la carta famiglia”, per ragionare sulla prosecuzione di opere che hanno reso Lecce una grande meta turistica.
Giliberti ricorda che Lecce è di centrodestra e spiega che “da questa città si deve partire per riconquistare Regione e governo”. Applausi e cori da stadio, come per Salvemini. Lo sprint finale è domenica: tutti al voto. Nel centrodestra sanno che la battaglia più difficile è convincere tutti i loro elettori ad andare a votare in una bella domenica per le gite a mare.