di Julia Pastore
LECCE – La situazione del Tribunale di via Brenta si può riassumere in un’immagine: l’aria malsana e rovente delle aule e un ventaglio di carta con cui la giudice prova a combattere gli oltre trenta gradi che fanno grondare sudore a tutti. Che la giustizia sia lenta non c’è dubbio, visto che passano anche 7 anni per chiamare in causa i testimoni (cosa ricorderanno dopo tanto tempo?), ma quanti anni dovranno passare per una sede decente? Ci vorrà molto anche per aggiustare i condizionatori? Il rebus è di difficile soluzione. “Il malfunzionamento del sistema di climatizzazione nei locali del tribunale civile di via Brenta, in coincidenza di uno dei periodi più torridi degli ultimi decenni, sta dando luogo ad una situazione inaccettabile, indecorosa ed anche molto pericolosa per la salute di utenti, magistrati, avvocati e quanti abbiano a frequentare le inadeguate aule di giustizia di lecce – tuona il presidente della Camera Civile, Salvatore Donadei – Il problema, gravissimo, esploso in queste ore, richiama quello, più grande e generale, di una struttura, fisicamente e negli arredi, completamente inidonea per lo svolgimento delle cause che è chiamata ad ospitare.
Urge un immediato ed improcrastinabile intervento del Presidente Francesco Giardino e del Presidente Vincenzo Scardia, per quanto di loro spettanza, al fine di porvi rimedio. La camera civile salentina è ovviamente disponibile a dare il proprio contributo nelle forme e con le modalità consentite”.