LECCE – Ieri si è tenuto il primo incontro interlocutorio tra il sindaco Carlo Salvemini e gli operatori della Lupiae Servizi. I lavoratori sono oltre 270 e fino a tutto il 2018 è stata sottoscritta la contrattazione di solidarietà. Gli operativi, però, sono già passati a 40 ore. Anche per gli amministrativi c’è la possibilità di svolgere lavori nel verde e nei traslochi. Col decreto Madia la Lupiae, inoltre, potrà operare anche nei servizi ai privati: traslochi e altro. Il sindaco ha spiegato che la situazione economica è sana: il bilancio è in pareggio. Ma c’è un problema di liquidità. “Non ci saranno paracaduti” – ha affermato Salvemini. Eppure, il sindacato Confintesa ringrazia il sindaco ma gli ricorda che i lavoratori dopo tanti sacrifici vorrebbero ritornare alle ore previste dai contratti nazionali di lavoro. Confintesa continuerà a restare al fianco ai lavoratori e auspica che il sindaco possa ripristinare in futuro gli orari di lavoro regolari, come chiede il segretario Luca Panico. Impresa più che ardua, a quanto traspare dalla parole di Salvemini.
Quindi, prudenza massima, perché l’azienda regge dal punto di vista economico, ma è in sofferenza dal punto di vista finanziario: nelle casse ci vorrebbero almeno 1,5 milioni di euro. La Lupiae sta vendendo i propri terreni per pareggiare i conti e creare la giusta liquidità. Il sindaco si è impegnato a dare continuità all’azienda e tranquillità ai dipendenti. “Entrambi sono obiettivi non scontati, per raggiungere i quali sono necessari ulteriori sacrifici e rinnovati impegni – ha chiarito il primo cittadino – L’aver ottenuto anche per il 2016 un utile d’esercizio è condizione necessaria ma non sufficiente per guardare al futuro senza preoccupazioni.
La relazione sulla gestione conferma alcune verità da tempo note: per mantenere i livelli occupazionali è inevitabile ribadire la necessità di chiedere sacrifici ai lavoratori in termini di riduzione d’orario e stipendi; l’impresa soffre di una crisi di liquidità la cui soluzione passa attraverso la vendita di terreni in via Lodi ancora senza acquirenti; il Comune non è oggi nelle condizioni di potersi fare carico di eventuali nuove ricapitalizzazioni della società.
Parlare ai dipendenti il linguaggio della verità è l’unico modo di rispettare la loro dignità e di fare gli interessi della città. Ripetere loro che sono al servizio della città e non di chi oggi è maggioranza la forma più semplice per ricordare che una stagione politica s’è chiusa.
Rassicurarli sul fatto che avverto la responsabilità del loro futuro l’espressione più efficace di un impegno che non guarda al passato e ai tanti errori commessi”.