di Francesco Oliva
MAGLIE (Lecce) – Un caso giudiziario sullo sfondo di un’indagine per presunti abusi sessuali ai danni dei figli minorenni per mano del padre. Il gip Cinzia Vergine ha infatti disposto di incartare le dichiarazioni fornite dai due avvocati succedutisi in pochi giorni nella difesa dell’indagato (un uomo di mezza età di Maglie) che ora verranno inviate al Consiglio dell’Ordine per valutare eventuali provvedimenti disciplinari da adottare nei confronti dei legali. Tutto è successo questa mattina nell’aula riservata all’ascolto delle persone offese presso la Procura dei Minori. Il nuovo avvocato dell’indagato, fresca di nomina, ha chiesto un termine a difesa (un diritto riconosciuto al difensore quando viene nominato in extremis per poter visionare gli atti d’indagine e tutelare così al meglio il proprio cliente).
Tale richiesta ha suscitato l’indignazione del giudice (come detto Cinzia Vergine) e del pubblico ministero Stefania Mininni (titolare del fascicolo) che, ora, temono una possibile contaminazione nei ricordi dei ragazzini rimasti chiusi per un’ora e mezzo nella saletta a vetro. E nell’occhio del ciclone sono finiti i due avvocati che si sono avvicendati nella difesa. Il primo legale, infatti, avrebbe rinunciato al mandato solo nella giornata di ieri esponendo in una situazione di difficoltà la nuova collega. Inoltre fino alla formale nomina del nuovo difensore (nel caso di specie formalizzata solo oggi), il vecchio legale deve comunque presentarsi in udienza cosa che non è avvenuta. Al vaglio del giudice è finita anche la posizione del nuovo avvocato, una donna. Le dichiarazioni fornite in aula sono state ritenute contraddittorie. Per il gip e il pm il difensore si sarebbe potuto adoperare per prendere copia delle carte dell’indagine messe a disposizione delle parti già da tempo e acquisite nei giorni scorsi dai legali delle persone offese. Il rinvio richiesto rischierebbe secondo giudice e pm così di di arrecare un ulteriore vulnus sui minori.
L’incidente probatorio è stato infatti rinviato ad ottobre. Da qui la decisione di interpellare il consiglio dell’Ordine che dovrà valutare la posizione dei due avvocati. Il caso giudiziario si intreccia con la vicenda che arriva da un contesto familiare piuttosto degradato. Gli accertamenti sono scattati di recente. E’ stata l’amichetta della figlia del presunto molestatore a confidare i presunti abusi alla madre. E da lì si è aperta un’indagine molto più ampia con coni d’ombra inquietanti. Sono emersi così altri presunti episodi di violenza che si sarebbero verificati tra le pareti domestiche ai danni dei figli minori.
Da quel che si sa, gli abusi sulla figlia sarebbero andati avanti per anni. Sul figlioletto, invece, si parla di un singolo episodio che si sarebbe verificato nei mesi scorsi. Palpeggiamenti e toccatine, secondo i primi accertamenti è bene precisare e nessun caso di rapporti sessuali completi. Sono state acquisite le denunce delle mamme presentate in caserma, le relazioni stilate dal consultorio familiare di Maglie e le dichiarazioni fornite dalle persone informate dei fatti. Le persoe offese sono assistite Selene Mariano e Simona Mancini.