di Gaetano Gorgoni
LECCE – Mentre le indiscrezioni che trapelano sull’assegnazione dei seggi suscitano entusiasmo nel centrosinistra (c’è la possibilità che la Commissione elettorale assegni la maggioranza a chi ha vinto il ballottaggio), si fanno già i calcoli sulla possibile giunta. Si parte da un dato: i due assessorati che chiedeva l’Udc non possono essere concessi. C’è un problema di numeri: il massimo di assessori possibili in una giunta è di nove. Carlo Salvemini vuole una giunta snella (possibilmente a otto), con una presenza femminile consistente: non sarà facile senza scontentare alcuni eletti. Salvatore Negro nei giorni scorsi ha chiesto un sacrificio al primo degli eletti della sua lista: Marco Nuzzaci (287 voti). Il passo indietro del più votato tra i centristi servirà a spianare la strada a un avvocato dalle grandi competenze, soprattutto nell’edilizia residenziale pubblica: Carlo Mignone (261 preferenze), il secondo degli eletti nella lista Udc.
I vertici centristi non sembrano orientati a sacrificare i più votati per un assessorato alla segretaria cittadina. I maligni sostengono che lo Scudocrociato voglia smarcarsi dagli uomini che in qualche modo sono vicini a D’Autilia. L’Udc vorrebbe avere il pieno controllo del suo assessore. Ma in realtà il fatto è che le donne si sono piazzate dietro ai due più votati. Esiste, dunque, un problema quote rosa a conti fatti, se i centristi si ostineranno a dire no alla nomina di Paola Bruno. Tra le sicure personalità femminili che popoleranno la giunta Salvemini c’è l’architetto Rita Miglietta: è destinata all’Urbanistica. In quota Delli Noci ci sarà sicuramente oltre al leader, che ricoprirà il ruolo di vicesindaco, anche Giannotta, un nuovo personaggio politico, vicino a Loredana Capone.
Qualcuno ha provato a chiedere un sacrificio al Pd, ma è quasi impossibile convincere gente come Sergio Signore (il più votato con 1000 preferenze) e Paolo Foresio (oltre 700 voti) a rinunciare per l’ennesima volta a una postazione importante nella giunta Salvemini. Allora il guaio è che il nuovo sindaco potrebbe essere costretto a scontentare troppa gente in una situazione molto delicata. Una grande mano al primo cittadino potrebbe arrivare con la proclamazione degli eletti, il 20 luglio: se il premio di maggioranza andrà al centrosinistra, sarà tutta un’altra storia poter contare su 17 uomini. Altrimenti sarà una prova di alto equilibrismo. Ad ogni modo, in un caso o nell’altro, l’ultima parola la diranno i giudici, perché senz’altro scatteranno i ricorsi.