San Cataldo (Lecce) – Mare e musica, binomio perfetto per le lunghe serate dell’estate salentina. Per calarsi nell’atmosfera dei festival estivi di tendenza, vietato bucare l’appuntamento con il SEI – Sud Est Indipendente che quest’anno raggiunge il traguardo delle undici edizioni. 28, 29, 30 luglio, tre serate uniche per ballare e lasciarsi travolgere dai ritmi rock dei cantautori e delle giovani band della scena pugliese e italiana. Location principale del festival l’Ostello del Sole di San Cataldo di Lecce.
«Il Festival è nato nel 2006, eravamo (come oggi) appassionati di musica indipendente e giovane italiana e internazionale… decidemmo quindi di creare questo festival di musica “indie” che rispecchiasse i nostri gusti musicali, che potesse differenziarsi dall’offerta musicale dell’epoca (soprattutto reggae e musica da discoteca commerciale), che ci permettesse di promuovere i gruppi emergenti ma anche il nostro lavoro – Ci racconta Cesare Liaci, direttore artistico del Sud Est Indipendente, presidente della Cooperativa Coolclub
ideatrice e organizzatrice della manifestazione vincitrice quest’anno del bando “S’illumina” – Un festival atipico per il territorio, di nicchia a volte, ostico per l’ascoltatore medio ma anche visionario… abbiamo sempre cercato il nuovo, quel nuovo spesso è diventato mainstream… Quest’anno confermato il luogo (l’Ostello del Sole), confermato il mese (Luglio), confermato l’evento speciale (Luci della Centrale Elettrica) confermate le collaborazioni con altri festival (So What, Parco Gondar, Uasc! Fest) e altri organizzatori, novità di quest’anno invece che SIAE ci ha premiati per l’impegno nella promozione dei giovani talenti italiani e delle “periferie”, una bella soddisfazione».
Un festival che punta, in collaborazione con altre realtà e associazioni, ad animare la marina leccese, attraverso una programmazione di musica, libri, arte e contaminazioni, per raggiungere e coinvolgere il giovane pubblico. «Il festival ha varie facce… all’inizio era solo musica, band che si alternavano numerose sul palco. Oggi cerchiamo di essere più trasversali, presentiamo libri, svolgiamo attività per bambini, pensiamo all’inclusione sociale attraverso processi di miglioramento dell’offerta per diversamente abili, sperimentiamo attraverso processi partecipati nuove forme di comunicazione rispetto la musica che sia arte contemporanea o creazione di contenuti». Spazio quindi all’aperitivo letterario con gli scrittori Omar Di Monopoli, Ilaria Macchia e Simona Toma, ad una mostra e un laboratorio per i più piccoli sui Beatles a cura di Fermenti Lattici, all’installazione dell’artista Paolo Ferrante, al workshop Artbit – MuSei che suonano! ideato da Swapmuseum con il dj, musicista e produttore Populous, alla mappa tattile dell’ostello in 3d per i non vedenti, le installazioni visive dei ragazzi di Archistart e tanto altro ancora.
Motore propulsivo rimane comunque la musica e la promozione delle giovani realtà musicali. «Facciamo sempre uno screening sul territorio, coinvolgendo le realtà che riteniamo più interessanti e cerchiamo di dare spazio a proposte diverse. Gli ospiti principali li scegliamo rispetto a quello che è il panorama musicale nazionale e internazionale. Puntiamo su giovani freschi, inediti dalle nostre parti. Colombre, Giorgio Poi, Canova sono nuove band che stanno emergendo rapidamente… un po’ com’è stato per Brunori SAS prima volta nel 2009, Mannarino nel 2008, Baustelle nel 2006 al SEI, ma potrei nominartene molti altri che hanno calpestato il nostro palco prima di diventare nomi noti un po’ a tutti».
Stessa spiaggia, stesso mare per il Sud Est Indipendente che, nel corso anni, di fatto ha lavorato attivamente nella promozione della marina leccese. «San Cataldo è un nostro grande cruccio… un’isola “infelice” della nostra città, un luogo dimenticato, vuoto, che offre poco se non addirittura nulla ai giovani Leccesi che invece negli anni 80 e 90 popolavano la marina. A parte il mare i lidi e qualche ristorante è il deserto. Una periferia da ripopolare di fruitori… questo è il nostro obiettivo, partendo da quello che sappiamo fare meglio – conclude Cesare Liaci – La nuova amministrazione si è posto l’obiettivo di un percorso difficile su tutte le marine, speriamo che ci provino con i fatti oltre che con le parole, sono però fiducioso, da qui parte la nuova Lecce».
Per ulteriori informazioni: seifestival.it
Marcella Negro