di Claudio Tadicini
TORRE SUDA (Lecce) – Scavalcano il muro della villa e scatenano le fiamme sulle vetture del vicesindaco di Taviano. L’attentato incendiario è stato portato a termine all’alba a Torre Suda, marina di Taviano, all’interno della residenza estiva dell’avvocato Francesco Pellegrino, 51enne, vicesindaco della “Città dei Fiori”. Un incendio di chiara natura dolosa, come testimoniato dal rinvenimento di una bottiglietta contenente residui di liquido infiammabile.
I malviventi hanno agito intorno alle 5. Dopo avere oltrepassato il muro di cinta della villa del politico, hanno versato benzina su una Range Rover Evoque ed una Fiat 500L, scatenando l’incendio. Le lingue di fuoco, in pochi minuti, hanno completamente avvolto i due mezzi, che sono andati totalmente distrutti (nella foto, le auto carbonizzate). Le vampate, inoltre, hanno danneggiato parzialmente anche uno scooter, parcheggiato nelle immediate vicinanze.
L’intimidazione è stata portata in via Mameli, in località “Posto Racale”. A dare l’allarme è stato lo stesso vicesindaco, destato bruscamente dal sonno dal rumore delle fiamme e dall’intensa puzza di bruciato. I danni sono ingenti, ammontanti a decine di migliaia di euro: il Suv, infatti, era praticamente nuovo di zecca, acquistato soltanto da qualche settimana.
Le indagini per fare luce sull’episodio sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Casarano, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco ed al personale della sezione Scientifica, quest’ultimo accorso per eseguire tutti i rilievi utili all’individuazione degli autori.
Gli investigatori, come detto, durante il sopralluogo hanno rinvenuto e sequestrato una bottiglietta “sospetta”, che è stata sequestrata per essere analizzata, alla ricerca di eventuali impronte o tracce biologiche lasciate dai malviventi.
La zona è sprovvista di telecamere di sorveglianza, circostanza che rende complesse le indagini dei militari. L’avvocato, ascoltato dagli investigatori, ha riferito di non avere mai ricevuto minacce o intimidazioni. Al momento non è chiaro se il movente sia legato all’attività politica del vicesindaco Pellegrino o alla sua attività professionale.