TRICASE – “Eclettico” è il nome della mostra d’arte contemporanea tenutasi a Tricase nei giorni scorsi. Inaugurata l’11 Agosto, l’esposizione si è protratta fino a mezzanotte di ieri, 17 Agosto. Nella suggestiva location delle grotte de “La rena e le sette bocche” – Museo del Porto (riconosciuto a livello mondiale come l’unico Museo del Porto), cinque giovani artisti salentini hanno esibito le loro più disparate opere; è stata a tutti gli effetti una mostra eclettica, una collettiva d’arte composta da lavori eterogenei e che ha riunito competenze artistiche multiformi.
La bellissima città adriatica, che ha dato i natali ad alcuni degli artisti, ha reso possibile questa seconda edizione, dopo il successo riscosso l’estate scorsa con una mostra itinerante dallo stesso titolo. Dalla pittura all’aerografia, dal fumetto digitale alla fotografia, fino alla video art, tra le pareti delle rocce tricasine si è dato spazio al talento locale, spesso poco valorizzato e talvolta addirittura sconosciuto.
“Eclettico” non è solo il risultato di un insieme di opere concepite da menti diverse e realizzate con tecniche diverse, come la maggior parte delle esposizioni tematiche: piuttosto è il prodotto di uno sforzo congiunto, della voglia di farsi conoscere e, da un lato di regalare ai turisti un momento di bellezza del patrimonio artistico del territorio, dall’altro di restituire ai concittadini una fetta di cultura visiva che in un certo senso già considerano propria.
Simone Marzo, 25enne gallipolino e uno degli organizzatori del progetto, ha presentato alcune delle sue più significative pitture. Artista a tutto tondo, ha studiato all’accademia delle belle arti di Lecce ed è lì che ha maturato un modo decisamente singolare di rappresentare la realtà, dipingendo su legno, vetro e plexiglas. Attentissimo alle sfumature, da qualche anno ha concentrato la sua attenzione al mondo del tatoo, trasponendo sulla pelle i propri disegni con la medesima precisione e la stessa cura nel dettaglio. A breve inaugurerà lo studio “Eclettik tatoo” presso la galleria Coppola a Gallipoli.
Sasha Ciardo, originario di Tricase e anch’egli organizzatore della mostra, è un fumettista digitale. Ha studiato presso la Scuola internazionale di Comics a Pescara ed è un originalissimo creatore di fumetti; partendo da una base a matita, completa il lavoro con l’uso di acquerelli e infine, attraverso Photoshop, lo rifinisce con un tocco da maestro.
Compaesana di Sasha è Federica Piccinni, fotografa freelance che, nonostante abiti a Milano per motivi di lavoro, è legatissima alla sua terra e ai colori che in più occasioni ha immortalato nei suoi scatti. Si è laureata all’Istituto Europeo di Design (IED) e da allora ama viaggiare molto e catturare luoghi, persone e situazioni, facendo emergere l’armonia compositiva di ogni momento. Nelle foto presentate si articolano tre generi diversi: architettura, street photography e long exposures. Nei primi due Federica fa emergere l’evoluzione del tessuto sociale, e la continua trasformazione degli ambienti urbani, come riflesso della società. Le long exposures, invece, rappresentano una metafora fisica del tempo, in cui elementi fluidi, come l’acqua del mare, si intrecciano alla staticità delle composizioni formali. In Autunno darà il via ad una mostra permanente proprio a Tricase, in via S. Spirito.
Da poco tempo Federica e Sasha hanno avviato un esperimento concettuale di altissimo rilievo. Si tratta del progetto “Photografic” che unisce le abilità fotografiche a quelle fumettistiche. Su una foto scattata da Francesca Sasha inventa e crea un disegno inerente alla scena che funge da sfondo, quasi una sua naturale prosecuzione, ma allo stesso tempo estremamente articolato e dotato di vita propria.
A completare la collettiva, con un tocco di stravaganza ed estro, ci sono i lavori di Morris Calzolaro e Valentina Marzano.
Morris si occupa di aerografie e ne presenta un campionario su oggetti di più svariata natura: dal cofano di un’automobile alle magliette, dalla carrozzeria di una moto alla botte di vino.
Valentina, infine, utilizza il linguaggio artistico della video art, tecnica sorta a partire dagli anni ’60. Consiste nella creazione di immagini in movimento attraverso strumenti audiovisivi sperimentali. Il montaggio e la manipolazione delle immagini sono uno dei punti forti della video art e Valentina, con il suo lavoro, ha dato prova di quanto l’espressione artistica contemporanea sia vasta, fuori dai canoni classici e in grado di comunicare emozioni fortissime agendo su suoni e video.
Questa è sicuramente un’avanguardia in campo estetico e il ruolo dello spettatore diventa determinante vista l’interattività del prodotto.
A sostenere l’iniziativa è stata l’associazione no profit Magna Grecia, fondata nel 2013 per sensibilizzare l’interesse pubblico per il bene civico, culturale e sociale della zona.
La struttura ospitante la mostra e tutta la zona limitrofa è stata recuperata da una discarica soltanto negli ultimi anni, come ha precisato Sasha. La ripresa della zona portuale e delle grotte è stata una vera vittoria non soltanto per la città di Tricase ma anche per l’intero Salento, e quest’idea, promossa da Antonio Errico (fondatore di Magna Grecia), ha dimostrato che con l’impegno, la sensibilità e la voglia di far risorgere la cultura, si può ottenere un cambiamento significativo. I lavori di questi artisti sono l’esempio di come la bellezza abbia trionfato sull’abbandono e sul degrado e di come, ancora una volta, – come cantava De André – dal letame nascono i fiori.
Lucrezia Rosano