di Julia Pastore
GALLIPOLI (LECCE) – A torso nudo, addominali scolpiti, tatuaggi ovunque, cappello, boxer con tanto di logo “Supreme” (guarda caso, uno dei marchi più importanti con cui collabora la sua lei, Chiara Ferragni), eccolo arrivare con un salto adrenalinico da dietro le quinte: Federico Lucia, in arte Fedez. È uno dei rapper più famosi d’Italia, deve il suo successo a YouTube. J-Ax non perde occasione per commentare la scelta a fini economici dell’ “underwear” di Fedez: <<Il ricco si compra la mutanda da 5000 euro e poi la copre; il povero arricchito, quando gli capita la mutanda da 5000 euro, la deve ostentare!>>.
Si conclude a Gallipoli il tour 2017 “J-AX & Fedez”, presso il Parco Gondar. Il concerto inizia (e, chiesto il bis, finisce) col tormentone “Senza pagare”. Seguono poi i loro pezzi celebri, da “Piccole cose” a “Vorrei ma non posto”, “Magnifico”, “Assenzio”, “Maria Salvador”, “21 grammi”.
Ottima acustica, quella del Parco Gondar, scenografia elettrizzante, stelle filanti e canzoni divertenti e orecchiabili. Peccato però che a tratti domini una certa arroganza, troppe parolacce, Fedez accompagna la frase sulla Santa Sede, che fa parte della canzone che titola il loro album, “Comunisti col Rolex”, con un gesto della mano in cui arriva a toccarsi le parti basse, in segno di presunzione. Poi J-Ax incanta i nostalgici, i meno giovani, con alcuni dei suoi brani più popolari, come “Domani smetto” e “Piccoli per sempre”. L’organizzazione ha avuto qualche intoppo. Fedez ha tenuto a scusarsi per l’enorme ritardo (non causato dai rapper) con cui è iniziato il concerto: un’ora e mezza dopo l’orario previsto.
Per la stampa poche premure: i bodyguard alle volte non vanno troppo per il sottile e succede che impediscano proprio ai giornalisti di stare nella zona dove è possibile fare meglio il tuo lavoro, perché nel frattempo è stata occupata da chissà chi. Le maniere, anche di alcuni spettatori, sono quelle «cafonesche», che vanno tanto in questo periodo e in questa zona. Ma questo è un rischio che chi è del mestiere ogni tanto corre e per fortuna, dopo un’ora di tentativi falliti, il corrieresalentino.it è riuscito a scongiurare il pericolo “accesso vietato ai giornalisti”, posizionandosi in un altro privée. Tra i volti noti anche il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, presente per controllare la situazione, senza disdegnare la performance.