di Francesco Oliva
SAN FOCA (Lecce) – Offese omofobe all’indirizzo di un turista americano in vacanza nel Salento per un caffè non pagato dopo una serie di insulti e di minacce. E scatta così la denuncia nei confronti di un dipendente di un lido di San Foca. L’episodio risale all’8 agosto scorso ma è emerso solo nelle scorse ore quando la presunta vittima, un professore universitario di 67 anni residente a San Francisco, ha depositato in Procura una denuncia querela assistito dal proprio avvocato Carlo Maria Basile. La vicenda è finita al vaglio dei carabinieri della stazione di Melendugno. L’aggressore potrebbe avere le ore contate. Il profilo è stato già delineato. Si cerca un giovane alto, snello e che cura la distribuzione degli ombrelloni in spiaggia.
Stando a quanto denunciato, alla fine di luglio F.J.N. avrebbe affittato un’abitazione a Lecce per trascorrere un mese di vacanza nel Salento. Agli inizi di agosto il professore avrebbe iniziato a frequentare uno stabilimento balneare nella marina di San Foca. Rapidamente, il professore avrebbe conquistato la fiducia e il rispetto dei dipendenti tanto da pagare tutto quello che consumava a fine giornata ed in un’unica soluzione. Quel giorno, subito dopo pranzo, il turista americano si sarebbe recato presso il bar del lido per prendere un caffè. E come sua abitudine, il professore avrebbe fatto presente che avrebbe potuto pagare a fine giornata.
A quel punto si sarebbe scatenato il putiferio. Un dipendente, probabilmente ignaro degli accordi, si sarebbe rivolto al barman gesticolando ed esclamando ad alta voce: “Vai a dire che questo bastardo non ha pagato il caffè” ed altre parole sempre offensive che il turista americano non avrebbe compreso. A nulla sarebbero valse le spiegazioni del professore. F.J.N. avrebbe persino accusato un fortissimo attacco di panico e di asma tanto che sul posto si rese necessario l’intervento di un’ambulanza. La situazione, lentamente, sembrava essere rientrata. Solo per qualche ora, in realtà. In serata, infatti, il turista sarebbe stato sorpreso alle spalle sempre dallo stesso dipendente mentre andava via. E sarebbero volati improperi, minacce e offese: “Vai subito via da qui perché questa è casa mia”, o ancora: “Se non te ne vai via subito ti ammazzo”. E poi parlando con altre persone il dipendente avrebbe definito il professore un “frocio”.
Tale situazione di estremo pericolo sarebbe andata avanti per circa venti minuti in cui il professore sarebbe rimasto in balìa dell’energumeno e subissato da ulteriori pesanti offese. Ingiustificate e immotivate, a detta del querelante. Del tipo: “In futuro, in qualsiasi luogo ti incontro ti ammazzo”. Il turista sarebbe riuscito a liberarsi del suo aggressore chiamando un taxi rientrando così a Lecce. Purtroppo quell’episodio avrebbe lasciato strascichi sul fisico già infiacchito da cronici problemi di salute nel corpo del professore. F.J.N. avrebbe trascorso molti giorni a letto senza più uscire da casa con il timore di incontrare nuovamente il suo aggressore. Da qui la decisione di denunciare il dipendente che non avrebbe esitato ad apostrofare con insulti omofobi un turista per un caffè non pagato sul momento.