LECCE – Proseguono a spron battuto le indagini per risalire alla banda di rapinatori che, domenica notte, ha sorpreso in casa l’amministratore delegato di un’azienda e il suo collaboratore domestico in via Monteroni a Lecce. Gli agenti della Squadra mobile hanno acquisito le testimonianze di diverse persone informate dei fatti e acquisito i nastri di alcune telecamere di videosorveglianza che sorgono nella zona. Un fascicolo d’indagine è stato aperto dal pubblico ministero Roberta Licci. Sono due le ipotesi di reato: rapina aggravata e sequestro di persona. L’assalto si è consumato poco dopo la mezzanotte.
I rapinatori erano in quattro. Avevano i volti travisati da passamontagna e uno di loro impugnava una pistola. I banditi hanno raggiunto la villa dopo aver scavalcato il muro di recinzione. Con un pesante attrezzo hanno divelto la porta blindata facendo crollare persino il muro di una delle camere da letto. Una volta all’interno, i malviventi hanno bloccato il collaboratore domestico. L’amministratore, invece, si è barricato in bagno e con il telefonino ha allertato l’intervento delle forze dell’ordine. Nel frattempo i banditi hanno fatto razzia. Hanno sradicato una cassaforte con all’interno diversi oggetti in oro e un rolex per un valore complessivo che dovrebbe aggirarsi sui 50mila euro.
Poi, prima di scappare, hanno danneggiato i servizi igienici sradicando dalle mani del proprietario il proprio telefonino. E per cancellare qualsiasi traccia del proprio passaggio hanno anche divelto i nastri delle telecamere di videosorveglianza. Nella fuga, però, i malviventi hanno lasciato per terra alcuni oggetti di valore poi recuperati dalle forze dell’ordine. Fortunatamente sia il proprietario di casa che il suo domestico non sono rimasti feriti. Le ricerche si soffermano anche nella zona del brindisino. Non è escluso, infatti, che i banditi possano essere arrivati dalla vicina provincia.